mercoledì 13 gennaio 2016

13 gennaio - Ilva Genova: sputare al PD è giusto



Il segretario Pd dopo l'aggressione degli operai: "A colpirmi di più è la Cgil: non ha preso le distanze"


“SAREBBE stato meglio se la classe dirigente genovese, politica ed economica, avesse preso qualche sputo in più e si fosse lasciata scappare qualche imprenditore in meno”. Alessandro Terrile, segretario del Pd genovese, non si lascia scomporre più di tanto dagli sputi dei lavoratori Ilva che lo hanno preso di mira a palazzo Tursi. Per la prima volta il segretario del partito principale della sinistra a Genova è stato contestato dagli operai dell'Ilva, una delle fabbriche storicamente più “rosse”, i siderurgici se la sono legata al dito perchè qualche settimana fa all'assemblea regionale del Pd Terrile ha detto che l'accordo di programma non può essere più considerato un “moloch” inattaccabile, ma si può rivedere per fare spazio a nuove opportunità industriali. “Io penso che il rischio più forte per la politica sia non tanto quello di perdere consensi “spiega Terrile” anche se ovviamente il consenso è importante, ma non avere una linea chiara per paura. Quello che invece rivendico e  che almeno una parte dei lavoratori apprezza, “la scelta di dire finalmente cose chiare, con il coraggio di dare una lettura sul futuro che vogliamo costruire”.


C'è stato uno strappo tra il Pd e il mondo del lavoro?

“No. Intanto quella che ha scelto di occupare ieri è solo una parte dei siderurgici Ilva e una parte minoritaria del mondo del lavoro. Capisco le preoccupazioni, ma la linea di fondo del Pd è che la difesa del lavoro è l'unica vera forma di difesa del reddito. Non si può non tenere conto del fatto che l'accordo di programma era una soluzione per la crisi dell'Ilva di Genova undici anni fa, oggi non c'è più Riva e c'è la crisi della siderurgia, non significa che l'accordo di programma non c'è più, ma solo che non può essere l'unica risposta, la risposta viene dalla tutela della produzione industriale. Nel momento in cui si pensava che la ripresa industriale dell'Ansaldo potesse prodursi sulle aree Ilva, sarebbe stato pericoloso non esplorare questa ipotesi”.

Quanto è distante allora il partito dai sindacati?

“Intanto una parte dei sindacati, e mi riferisco a Fim e Uilm, hanno tenuto una linea diversa, equilibrata e apprezzabile. Al di là delle contestazioni mi colpisce invece che una parte del sindacato non riconosca il lavoro fatto dal Pd in parlamento a tutela dell'integrazione salariale. E comunque per noi è importante la tutela dei lavoratori, ma altrettanto importante quella dei cittadini di Cornigliano che hanno il diritto di non vedersi distrarre risorse destinate alla bonifica e al risanamento della delegazione”.

Quanto pesa la politica in tutto questo?

“Il fatto che la Fiom sia guidata da Lotta Comunista un po' di peso lo ha avuto, ma mi colpisce di più la mancanza di una presa di distanza della Cgil, a parte la telefonata di Bosco che ho ricevuto e apprezzato, non ho visto dichiarazioni ufficiali”.

Il sindaco Doria ha criticato duramente l'occupazione, ma non è venuto a parlare con i lavoratori, cosa ne pensa?

“E' difficile stabilire dove finisce la ragione di chi sostiene che il sindaco dovrebbe sempre prestarsi al confronto anche se duro, e dove inizia quella di chi mette un punto fermo perchè non accetta di sottostare alle occupazioni e all'invasione violenta”.

Secondo gli ultimi sondaggi il gradimento di Doria è molto basso, dopo la sconfitta delle regionali non avete il timore di perdere anche il Comune?

“Le classifiche non mi appassionano più di tanto, il problema non è Doria, quanto la capacità di Doria e di questa giunta di portare a termine alcune cose importanti, che sono state avviate, ma che entro il 2016 devono arrivare a risultati, dai servizi alla trasformazione delle aree, ospedale di Ponente, Riparazione Navali, Fiera, il lavoro è stato fatto, ora bisogna concluderlo per dare veramente una prospettiva di sviluppo a questa città”.


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