I
padroni dicono un chiaro NO al blocco dei licenziamenti utilizzando
tutti gli argomenti possibili, primo tra tutti, che prima o poi il
blocco finisce e ci troveremo un'ondata simultanea di licenziamenti.
E
qui i padroni parlano di 1 milione, 1,5 milioni di persone.
Sono
i padroni stessi che usano l'argomento "piuttosto che tenerli in
organico si prendano la Naspi"; e nello stesso tempo fanno dire
dai loro consulenti che sono meglio alcune alternative, il passaggio
al part time, una contrattazione di secondo livello per ridurre il
costo del lavoro. I padroni, poi, dicono che mantenere questo blocco
limita la "libertà di impresa" e le stesse "rischiano
il fallimento".
Il
governo sta cercando di andare incontro alla richiesta dei padroni,
rimuovendo il blocco con provvedimenti che diano ulteriori sgravi e
soldi ai padroni, senza avere garanzia che i padroni a fronte di
questo accettino di tenere in organico in diverse forme i lavoratori
dichiarati "eccedenti".
I
lavoratori, quindi, non possono ne accettare la fine del blocco dei
licenziamenti finchè non c'è un lavoro certo ne ulteriori
peggioramenti in termine di orari, salari, diritti, condizioni di
lavoro, salute.
Non
c'è alternativa al rilancio forte, possibile solo con una lotta
generale per la riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga e
il salario garantito.
Slai
Cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale
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