LETTERA APERTA DEL COMITATO PER LA SALUTE DEI LAVORATORI DELLO
STABILIMENTO FCA DI JEFFERSON, NORTH DETROIT.
Noi lavoratori dell’auto dell’impianto FCA di
Jefferson North Assembly di Detroit ci stiamo alzando in piedi per
difendere le nostre vite e quelle delle nostre famiglie. Giovedì
mattina i lavoratori del turno A hanno iniziato la protesta e
interrotto la linea dopo che nuovi casi di COVID-19 sono stati
verificati nello stabilimento. Più tardi il turno B si è rifiutato
di lavorare fino a venerdì mattina presto, quando il management
e i funzionari del sindacato UAW (United auto workers) ci hanno
imposto di riprendere la produzione.Ma il turno successivo, il turno
C, si è rifiutato di lavorare a partire dalle 03:30 del
mattino fino a fine turno. Noi lavoratori abbiamo intrapreso
queste iniziative perché non ci sentiamo al sicuro. Né il
management, né il sindacato UAW ci danno vere informazioni circa la
diffusione del coronavirus all’interno del nostro stabilimento. Il
ritorno al lavoro lo scorso maggio è stato completamente prematuro.
I nostri fratelli e le nostre sorelle hanno già sofferto a causa
delle aziende e dei sindacati che hanno ritardato fino a metà marzo
lo stop delle produzioni, un ritardo che ha causato dozzine di
lavoratori morti per Covid-19.Se non avessimo intrapreso le azioni
che li hanno costretti a fermare la produzione, quanti altri
lavoratori sarebbero morti?La pandemia non era sotto controllo quando
ci hanno riportato al lavoro, e giornalmente registriamo numeri di
contagi da record negli Stati Uniti. Il numero dei morti giornalieri
è destinato ad aumentare se non si fa qualcosa.
L’unica
preoccupazione delle aziende dell’industria dell’auto e dei
sindacati è stata quella di far ripartire la produzione, di creare
la certezza che gli investitori potessero continuare a fare i
profitti, che i debiti delle aziende fossero pagate, senza alcuna
considerazione per quanti di noi si ammalano e muoiono. Ogni volta
che loro hanno ripetuto “che la nostra salute è in cima alle loro
priorità”, hanno mentito! Noi non possiamo praticare il “social
distancing” durante il cambio turno, l’impianto non è
sufficientemente sanificato, loro non fermano la produzione neppure
per un solo giorno quando i casi di Covid-19 si verificano (n.d.r. –
la cosa è prevista nei protocolli di intesa tra le aziende e l’UAW),
non ci sono abbastanza saponi e disinfettanti per la mani, il calore
e il lavorare con le mascherine – come richiesto – sono
insopportabili. Molti lavoratori hanno deciso di assentarsi dal
lavoro per evitare di essere esposti al virus all’interno della
fabbrica. Ma le aziende stanno assumendo con contratti a termine
lavoratori super sfruttati per ovviare al deficit di operai in pianta
stabile. Dal momento che le aziende e il sindacato continuano a
costringerci in queste condizioni di insicurezza, il nostro comitato
ha avanzato queste rivendicazioni:- I lavoratori devono essere immediatamente informati su qualsiasi caso di Covid-19 all’interno della fabbrica e in quale reparto si è verificato. Queste informazioni non possono essere tenute segrete e nascoste ai lavoratori.
- Quando c’è un caso di Covid-19 confermato, la fabbrica deve essere fermata per 24 ore, consentendo una profonda e accurata sanificazione, non solo del singolo reparto ma dell’intero stabilimento. La manutenzione preventiva è necessaria per consentire un ambiente di lavoro sicuro e confortevole.
- Il distanziamento sociale deve essere assicurato durante i cambi turno, le pause per il bagno, il pranzo, le altre pause, e per le entrate e le uscite dalla fabbrica.
- La linea deve essere fermata ogni ora per dieci minuti per consentire il riposo, togliersi la mascherina e prendere area fresca.
- I lavoratori devo avere regolari test. Il controllo della temperatura e la segnalazione da parte del lavoratore se accusa sintomi non sono sufficienti.
- Se le condizioni di lavoro non sono sicure, i lavoratori
HANNO IL DIRITTO DI RIFIUTARSI DI LAVORARE, SENZA SUBIRE MINACCE O
RITORSIONI DA PARTE DEL MANAGEMENT O DELLE UNIONS.
Il Comitato per la salute delle linee di
produzione della FCA di Jefferson North si rivolge a tutti i
lavoratori dell’auto e a tutti i lavoratori ovunque: se necessario,
fermate la produzione! Noi abbiamo il diritto ad avere condizioni di
lavoro sicure, il diritto di non doverci portare a casa questa
malattia e contagiare i nostri cari: questo diritto lo abbiamo! C’è
abbondanza di fondi e di risorse per proteggere la salute e
combattere la pandemia. Il Governo ha regalato miliardi alle aziende
e migliaia di miliardi alla Corporate America tutta. Questi soldi non
devono essere sperperati per i ricchi. Devono essere destinati alla
salute e alle necessità dei lavoratori.I problemi e i pericoli che
noi stiamo affrontando nel nostro stabilimento di Jefferson North non
sono qualcosa di esclusivo della nostra fabbrica.Nuovi casi di
coronavirus sono registrati alla Ford, alla GM, nelle fabbriche della
componentistica dell’auto, nelle fabbriche di macellazione, ad
Amazon e dovunque. Tutti i lavoratori devono avere un ambiente di
lavoro in cui la salute di chi lavora sia al primo posto. Noi
non dobbiamo essere tenuti all’oscuro circa la pericolosità del
virus che ci può uccidere. Dopo la dura giornata di lavoro abbiamo
il diritto di tornare a casa tutti d’un pezzo e sani, non
acciaccati e ammalati.Vediamo che la UAW non vuol fare nulla per
proteggerci. Tutto quello che fanno è prendere i nostri soldi e le
mazzette dalle aziende e approvare qualsiasi cosa che il management
voglia. Nessuno ci protegge, dobbiamo farlo da noi. Abbiamo
intrapreso questa iniziativa, ma ora abbiamo bisogno del sostegno di
tutti i lavoratori dell’auto e di tutti i lavoratori in generale.
Unitevi a noi, estendiamo questa lotta: diffondete questa lettera.
Avanzate le vostre richieste. Costituite i comitati per la salute dei
lavoratori nelle vostre fabbriche e collegatevi con i nostri. La
nostra salute non deve essere compromessa per gli interessi e i
profitti delle aziende. Solleviamoci in piedi tutti uniti per la
salute nostra e delle nostre famiglie.
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