giovedì 17 febbraio 2022

17 febbraio - EMBRACO....IN MANO A PADRONI E CONFEDERALI FINISCE MALE

 

dove c'è la lotta vera vedi GKN - o dove c'è lo Slai Cobas  Tessitura Albini Mottola non finisce nè finirà cosi!

Slai Cobas per il sindacato di classe



Ex Embraco, il 91 per cento degli operai accetta i 7000 euro dell'accordo offerti da Whirlpool

Via libera al concordato per l'ex Embraco. Il 91 per cento degli operai dell'azienda di Riva di Chieri – 370 su 410 – ha accettato i 7mila euro lordi offerti da Whirlpool per la conciliazione. Poco più di 5mila euro netti che i lavoratori riceveranno dopo l'omologa del concordato da parte del Tribunale di Torino. Una sorta di accordo tombale tra gli operai e la multinazionale che, nel 2018, li aveva ceduti alle Ventures, a fronte di un piano di rilancio aziendale che non è mai partito. Il via libera all'accordo consente anche di consegnare al curatore fallimentare i 9milioni del fondo che Whirlpool aveva destinato alla reindustrializzazione e che non sono stati utilizzati.
I verbali di conciliazione sono stati siglati tra le fine di gennaio e l'inizio di febbraio: alcuni operai erano positivi o in quarantena e hanno dovuto rimandare di qualche giorno. Questo spiega il ritardo della comunicazione ufficiale arrivata solo oggi: il 91 per cento ha firmato l'accordo, superando l'obiettivo del 90 per cento imposto da Whirlpool per considerare valida l'intesa, dare il via libera al concordato e poi al pagamento dell'assegno.
Poca roba, per chi ha perso il lavoro e soprattutto non ne ha ancora un altro, ma anche l'unica possibilità offerta in questo momento, era il pensiero ricorrente di quanti si sono messi in fila di fronte alla Sala della Conceria di Chieri, convocati dalle sigle sindacali, per siglare la conciliazione. Per i 390 operai disoccupati (alcuni nel frattempo hanno trovato altri impieghi) a fine gennaio è partita la procedura di licenziamento.
La Regione si è impegnata a mettere in campo un piano di formazione straordinario, in attesa che si presentino occasioni di rioccupazione da parte di singole aziende, dopo che è tramonto il piano Italcomp che era stato pensato per assorbire tutta la forza lavoro ex Embraco, ma che non è mai decollato per la mancanza di un socio privato pronto a investire.


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