lunedì 19 maggio 2014

12 maggio: Lotte nella logistica - dalla manifestazione di Piacenza cronache e commenti - il ruolo, il sostegno e l'appello di proletari comunisti

PROLETARI COMUNISTI, i cui compagni a Bergamo, a Milano, nello slai cobas per il sindacato di classe sono già impegnati nelle lotte della logistica, esprime il proprio totale appoggio a tutte le lotte degli operai della logistica, da chiunque organizzate, .
Fa appello agli operai delle fabbriche, nei posti di lavoro, perchè esprimano solidarietà.


Questa lotta è importante per vari motivi:
  • perchè in un momento in cui in generale le lotte degli operai, delle fabbriche, della maggiorparte dei lavoratori sono ancora piccole e inadeguate, per responsabilità principale del processo di liquefazione nella difesa degli interessi dei lavoratori da parte del movimento sindacale a guida cgil, cisl, uil, la lotta degli operai della logistica, che resiste, si estende nel settore, assesta in alcuni momenti colpi alle controparti, si pone attualmente come componente d'avanguardia del movimento dei lavoratori;
  • perchè questa lotta, in cui la stragrande maggioranza sono operai immigrati, da un lato smaschera il legame sfruttamento/razzismo dei padroni e dello Stato italiani; dall'altra mostra che invece gli operai non hanno “colore” o paese, ma si riconoscono nella lotta come unica classe;
  • perchè è una lotta che pone al centro, non solo la difesa del lavoro e delle condizioni di lavoro, ma anche, e spesso come principale, la difesa del diritto degli operai di scegliere loro come organizzarsi sindacalmente, contro i sindacati confederali che spesso trovano la migliore sponsorizzazione da parte delle stesse aziende; quindi il riconoscimento del loro sindacato di base come condizione per una reale salvaguardia delle rivendicazioni;
  • perchè la linea che la guida e la pratica è all'insegna dell'unità tra gli operai, tra le lotte dei vari settori della logistica, all'insegna delle parole d'ordine: “Se toccano uno toccano tutti! Se perdiamo perdiamo tutti! Se vinciamo vinciamo tutti!”;
  • perchè la risposta repressiva della polizia, vedi all'Ikea e in tante altre realtà, come l'aggressione fascista di Trezzo organizzata direttamente dai padroni delle cooperative, vogliono impedire che la lotta si estenda e vinca; ma stanno trovando una degna risposta: la repressione non ferma ma alimenta la ribellione.
PROLETARI COMUNISTI RITIENE CHE LA BATTAGLIA SI VINCE SE SI UNISCONO LE VARIE LOTTE DEGLI OPERAI DELLA LOGISTICA, SE LE REALTA' SOLIDALI DEL MOVIMENTO LE SOSTENGONO TUTTE, SUPERANDO SPIRITO DI PARTE O DI SCHIERAMENTI PRECOSTITUITI.

ASSUMIAMO LO SPIRITO DI CLASSE UNITARIO DEGLI OPERAI DELLA LOGISTICA.






12.5.14
Piacenza: il corteo combattivo dei facchini contro l'Ikea

Domenica pomeriggio più di un migliaio di operai della logistica e compagni di lotta hanno risposto all'appello al corteo convocato dai facchini dell'Ikea di Piacenza e organizzato dal sindacato di base S.I.Cobas. Determinati e combattivi come sempre gli operai hanno aperto la manifestazione ripetendo con grande energia gli slogan del movimento operaio della logistica: “giu le mani dal facchino!”, “siamo uniti, uniti, uniti!”, “il facchino paura non ne ha!”, “Ikea razzista, lavoro da schiavista!”. Il corteo si è mosso intorno alle 16h e si è ingrossato dalla presenza di numerose delegazioni provenienti da diverse parti d'Italia. Gli interventi dei militanti del S.I.Cobas hanno spiegato al megafono le ragioni della rabbia che i facchini esprimevano passo dopo passo, puntando il dito contro il sistema delle cooperative caporali e in questo caso contro l'Ikea, che dopo la straordinaria vittoria operaia dello scorso anno, sembra intenzionata a riprendere l'iniziativa contro i facchini e la loro stessa possibilità di organizzarsi per conquistare la dignità da troppi anni oltraggiata e calpestata dallo sfruttamento. Il corteo ha attraversato la prima periferia e nel momento in cui ci si stava dirigendo verso il centro, la celere piacentina ha indossato i caschi e gli scudi per provocare gli operai impedendogli il passo. Gli slogan si sono fatti più alti e rabbiosi, e i manifestanti non accettando l'ennesima provocazione, sono andati avanti, costringendo la celere a retrocedere a passo svelto. La provocazione della celere e il divieto della questura ad attraversare il centro città è stata respinta al mittente e i facchini hanno potuto manifestare anche nel centro cittadino. Durante il corteo è stato anche improvvisato un comizio animato dagli interventi dei compagni del S.I.Cobas, degli operai, e di molte realtà locali o accorse a Piacenza per solidarizzare con la lotta dei facchini dell'Ikea. Il Laboratorio Crash di Bologna ha partecipato alla manifestazione sollecitando con un volantino e interventi la necessità di rafforzare ancora di più i legami tra le tante lotte sociali e la straordinaria rivolta degli operai della logistica, in vista anche dei ripieghi repressivi che i padroni e le istituzioni stanno per mettere in campo in tutto il Nord Italia per fiaccare le lotte.

Leggi il comunicato di indizione del corteo del S.I.Cobas
In molti, a Piacenza, hanno preso posizione sui fatti di oggi all'Ikea. Tranne poche eccezioni, c'è stato un coro unanime che, con sfumature differenti, si dice preoccupato della situazione e bolla, sostanzialmente, i lavoratori in lotta e chi li sostiene come un problema di ordine pubblico facendo passare IKEA e la Coop. San Martino come vittime di una minoranza di facinorosi che non avrebbero motivi validi di protestare. C'è addirittura chi, in modo squallido e vergognoso, come Marco Colosimo, Consigliere Comunale Piacenza Viva, figlio di Antonio Colosimo della segreteria territoriale FIT-CISL, definisce i "pseudo sindacalisti" del SI.COBAS degli "opportunisti accompagnati dai centri sociali di stampo comunista che approfittano dell'ignoranza economica e sociale di soggetti che lavorano all'interno di Ikea tramite la Cooperativa San Martino". Parlare di persone a lui sconosciute e della loro "ignoranza economica e sociale", parlare di solidali "di stampo comunista" che appoggiano la lotta dei lavoratori andando incontro a manganellate e denunce, esprime ovviamente un giudizio politico-razzista che si commenta da solo. In un nostro comunicato stampa del 25/11/2013 denunciavamo che Colosimo padre, sig. Antonio, aveva recentemente tirato un bel bidone ai lavoratori ex Euroservizi, cooperativa precedentemente operante in IKEA ed ora in stato di liquidazione (altro bidone). Il "nostro" indomito sindacalista che insieme a Massimiliano BOROTTI della UIL Trasporti oggi firma una "comunicazione urgente" che condanna la lotta «ad opera dei "soliti noti" che ben poco hanno a che fare con la normale pratica sindacale» mantenne, allora, il silenzio stampa rispetto alle nostre contestazioni circa i truffaldini verbali di Conciliazione in sede sindacale che confezionò per i lavoratori nel loro passaggio alla neonata "Società Cooperativa NT Service". In questi verbali il socio-lavoratore, infatti, accettava espressamente che la "Società Cooperativa NT Service sia liberata dalla responsabilità solidale per il credito per retribuzioni maturate e non pagate, per TFR e per il Fondo il Fondo di Previdenza integrativa, nonché per tutti i ratei di tredicesima e quattordicesima mensilità, ferie, permessi e per ogni altro credito maturato alla data del 31 ottobre 2013. Il socio lavoratore rinuncia pertanto alla solidarietà di NT Service ex art. 2112 c.c. pere dette ragioni di credito e relativamente ad ogni altra pretesa, diritto, domanda ed azione che sia dipendente, collegata o conseguente al rapporto di lavoro intercorso con Società Cooperativa Euroservizi". Vediamo se questa volta il sig. Colosimo si degnerà di far chiarezza su questo fulgido esempio di "normale pratica sindacale" e se il sig. Antonio, politico di successo, a qualcosa da dire in merito.
La Filt CGIL, invece, con un comunicato del segretario generale di Piacenza CLAUDIO CHIESA, parla di tornare allo pseudo tavolo con le altre confederazioni per la vertenza IKEA per discutere gli aspetti contrattuali migliorativi per tutti. Un bel tavolo tra amici, alle spalle dei lavoratori, per giocare ad una rappresentanza che non hanno, bypassando le assemblee nel Deposito per il semplice fatto che quando hanno provato a farle sono andate deserte.
Il comune, dal canto suo, si affida alle "tesi migliorative" della San Martino circa l'applicazione del CCNL e chiede pertanto che si metta fine immediatamente al blocco dell'impianto.
L'idea dei lavoratori masochisti che mettono a repentaglio la loro occupazione perché fuori di testa ovviamente non sta in piedi e non la condividiamo. Essendo la maggior parte dei lavoratori in questione immigrati (e non ignoranti) sono in Italia proprio per lavorare.
Il problema di "ordine pubblico" non sono i lavoratori ma chi li sfrutta e li vuole sottomessi e siamo pronti, visto anche le denunce per diffamazione, a qualsiasi confronto pubblico su quanto abbiamo affermato ed affermeremo.
Intanto, il presidio permanente dei lavoratori davanti al Deposito Ikea, ringraziando tutti gli operai delle altre aziende e i solidali che ci stanno sostenendo, ha deciso che domenica 11 maggio porterà le sue istanze nella città, attraversandola con una manifestazione nel pomeriggio e chiamando alla partecipazione tutti coloro che ci sostengono a Piacenza e nel paese. Da lì lanceremo una campagna di lotta da sviluppare nel proseguo di questa battaglia.
Ci vogliono ridurre a problema di ordine pubblico, faremo capire che il vero problema è un sistema economico-politico sordo alle istanze dei lavoratori, che li vuole ridotti ad una condizione subalterna, senza giusti salari e soprattutto ridotti al silenzio.
Ci stanno provando. Lo impediremo!
DOMENICA 11 MAGGIO ORE 16, CORTEO A PIACENZA CON PARTENZA DAI GIARDINI MARGHERITA.
Sindacato Intercategoriale Cobas Coordinamento provinciale – Piacenza
7 Maggio 2014

Leggi il testo del volantino distribuito dal Laboratorio Crash durante il corteo:

In questi mesi lungo le strade delle periferie dell'Emilia-Romagna abbiamo incontrato nuovi compagni e compagne, sono i facchini, che organizzati nel loro sindacato S.I.Cobas hanno alzato la testa anche nella nostra regione. Dal primo picchetto ad oggi la loro lotta è diventata la nostra lotta: a Piacenza, a Modena e a Bologna, la nostra città, abbiamo dato il nostro contributo con umiltà e determinazione convinti che a partire dalla battaglia degli operai della logistica uno spazio di unità possibile tra sfruttati e sfruttate fosse all'ordine del giorno, e così è stato! A bologna studenti medi, universitari, occupanti di case, precari e disoccupati organizzati nel Laboratorio Crash e nei collettivi autonomi non hanno mai fatti mancare tutte le forme di sostegno disponibili alla lotta dei facchini, e dai facchini non è mai mancata la pratica della solidarietà di classe alle tante lotte che attraversano la nostra città.Martedì e mercoledì abbiamo risposto all'appello dei compagni operai di Piacenza e non abbiamo fatto mancare anche i nostri pugni chiusi nelle giornate di dignità e resistenza dei facchini piacentini!
Vogliamo cogliere l'occasione per confermare la nostra più convinta e concreta espressione di solidarietà a tutti i compagni e le compagne colpiti dalla repressione, legale o illegale che sia, durante questi anni di lotta nei magazzini della logistica. Siamo al fianco degli imputati del processo Bennet e a quanti sono stati aggrediti con denunce e fogli di via da Piacenza. Nella nostra città durante le battaglie ai cancelli della Granarolo abbiamo ricevuto lo stesso trattamento che le autorità piacentine hanno rivolto ai facchini dell'Ikea, ma come loro non ci siamo fatti intimidire e non abbiamo abbassato la testa: criminalizzazione per mezzo stampa, minacce, ritorsioni, aggressioni di crumiri, gas velenosi, manette, arresti e centinaia di denunce accumulate in alcuni mesi di lotta, non ci hanno fatto arretrare di un passo. Nelle prossime settimane inizierà il processo contro alcuni compagni presenti all'iniziativa di lotta del dicembre 2013 quando in solidarietà agli operai dell'Ikea riuscimmo a chiudere per un pomeriggio lo stabilimento bolognese della multinazionale svedese del mobile. Fummo aggrediti da gravi provocazioni e cariche della celere, ma resistemmo fino a quando dagli altoparlanti non sentimmo che “L'Ikea oggi chiude!”. Un nostro compagno è agli arresti domiciliari da mesi e andremo al processo insieme a lui, a testa alta proprio come un facchino quando si ribella alla condizione di schiavitù impostagli dal sistema infame delle cooperative!
Facciamo della solidarietà la nostra grande risorsa di lotta per il conflitto sociale di oggi e di domani, e a partire da importanti giornate come quella di oggi, che ci vede tutti e tutte in corteo a Piacenza al fianco degli operai dell'Ikea, continuiamo a batterci contro le ingiustizie e per la libertà dalle catene dello sfruttamento e della precarietà. Facciamo appello alla mobilitazione in vista del vertice dell'Unione Europea sulla disoccupazione a Torino che si terrà il prossimo 11 Luglio. Crediamo che sia una grande possibilità da cogliere per consolidare i percorsi di lotta e rinforzare la solidarietà tra i più poveri e impoveriti dalla crisi capitalistica in Italia.
Sciopero per la dignità fino alla vittoria!
Solidarietà militante al S.I.Cobas e agli operai di Piacenza!
Alla lotta! Al picchetto!


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