domenica 25 maggio 2014

25 maggio: Se Toccano Uno, Toccano Tutti? Purtroppo non sempre è così.....e non solo a Taranto, riflessione/denuncia dallo Slai Cobas sc

La solidarietà è di classe e sociale - mentre tra i movimenti e i compagni la solidarietà non abita qui
Come abbiamo detto in questi giorni, nella mobilitazione continua che c'è stata dal fermo di giovedì scorso di 2 disoccupati e 1 lavoratrice, e poi l'arresto di Massimo e Francesco, fino a sabato mattina - nel pomeriggio sono stati liberati - grande è stata la solidarietà che si è espressa dovunque, come forte è stata la denuncia del Comune, dei Vigili, da parte di giovani, lavoratori, donne, disoccupati, cittadini, sia nelle iniziative al centro città, sia nei quartieri, in particolare Tamburi, sia in facebook, sia, vogliamo sottolinearlo, tra i detenuti.
Le solidarietà più sentite perchè sicuramente niente affatto formali ma espressione di volontà e di impegno di lotta comune sono state quelle degli operai, dagli operai della Pasquinelli (che hanno anche dato una sottoscrizione) agli operai dell'Ilva che hanno fatto un loro comunicato, affisso alla fabbrica.
Tutte queste hanno oltre che incoraggiato la mobilitazione, riempito il cuore e dato forza ai disoccupati arrestati, che ieri sera, molto emozionati, hanno detto GRAZIE, GRAZIE!! a tutti, e lo diranno nei prossimi giorni anche direttamente, dove è possibile.

Dobbiamo invece dire che tutt'altro scenario abbiamo dovuto vedere da parte di realtà di movimento, associazioni, sindacati di base, compagni e compagne.

Tutti possono confermare - e chi lo neghi alzi la mano! - come in altre situazioni simili in cui vi è stata una qualsiasi repressione verso chiunque lottasse, difendesse i propri diritti, lo Slai cobas, i vari lavoratori e disoccupati che ne fanno parte abbiano subito espresso non solo a parole la loro solidarietà.
Ma purtroppo niente di tutto questo è avvenuto per Massimo e Francesco.

Abbiamo subito evidenziato che il Comitato Liberi e Pensanti aveva pubblicato nella sua pagina facebook la notizia, a cui poi sono seguiti commenti positivi di singole persone - bene, almeno questo...
Da altre realtà e forze, neanche questo...
Anzi peggio: i Disoccupati Organizzati hanno dovuto sentire un Salvatore Stasi del Cobas confederazione presente giovedì al Comune dire che loro avevano ottenuto l'incontro col Sindaco e per cui... neanche un commento, un atto di solidarietà nè al momento, nè dopo, neanche un minimo di smentita della informazione volgare fatta da sindaco, vigili, contro i Disoccupati Organizzati slai cobas.
E poi il silenzio degli altri sindacati di base, dei comitati, delle varie "belle" associazioni....

Un silenzio, ingiustificabile e preoccupante!
Ci sono anche nella repressione figli e figliastri?
Due disoccupati in lotta per il lavoro, il reddito vengono arrestati (negli stessi giorni in cui invece per la Di Bello va in prescrizione ogni reato), uno di loro ferito, aggredito, riempito di botte - con scene da parte dei porci vigili del tipo quelle viste il 12 aprile a Roma)... e nessuna realtà di movimento, nessun compagno, nessun democratico impegnato, nessuno che si batte per i (suoi) diritti, dice niente? Una lavoratrice viene trascinata coi piedi per due stanze del Comune, nel comando dei vigili viene fatta denudare, e perquisita... e nessuno, nessuna compagna, si indigna?
MA CHE RAZZA DI REALTA' E' QUESTA?
Ognuno coltiva il proprio orticello, guarda al proprio, piccolo o grande ma comunque misero risultato, in una situazione in cui gli attacchi veri continuano e aumentano, e la parola delle Istituzioni passa sempre di più ai manganelli/violenza delle Forze dell'ordine.
NEANCHE LA REPRESSIONE RIESCE AD UNIRE!

SU QUESTO NOI NON CI STIAMO!

Slai cobas per il sindacato di classe


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