Nel quadro della campagna per lo sciopero generale dal basso, proposta dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe, stamattina siamo tornati in una delle tante "cattedrali nel deserto" del capitalismo italiano intento a delocalizzare nei paesi oppressi dall'imperialismo dove i padroni sono in grado di sfruttare maggiormente la classe operaia e quindi estrarne più plus-lavoro e di conseguenza più plus-valore per i propri profitti.
Consci di questo quadro "desolante" siamo voluti andare e vedere con i nostri occhi alcune delle realtà operaie incontrate in occasione dell'ultimo sciopero generale regionale dei metalmeccanici indetto dalla Fiom e conoscerne di nuove.
Fino agli anni '80 questa zona industriale era abbastanza variegata e ricca e rappresentava il più importante polo industriale del palermitano insieme alla Fiat di Termini Imerese.
Adesso delle due fabbriche principali: l'Italtel e l'ex Keller/Ansaldo Breda è rimasto ben poco.
Nella prima abbiamo avuto modo di discutere con un paio di operai che avevano terminato il turno prima della pausa pranzo i quali hanno letto e discusso con interesse la piattaforma dello sciopero, ci hanno dato informazioni utili circa gli orari di ingresso/uscita per futuri interventi e ci hanno detto che avrebbero affisso la locandina/volantino in bacheca.
Nel nostro giro abbiamo parlato con una ventina di operai della Copasir la fabbrica che ormai nella zona conta il maggior numero di operai relativamente alle altre ("solo" 150).
Anche questi operai hanno accolto bene il volantino a parte la prima diffidenza di un delegato sindacale (della Fiom? probabilmente) che si è dichiarato subito renziano ma che dopo le nostre argomentazioni e l'invito a dirci se leggendo la nostra piattaforma avesse qualcosa da ridire ha discusso con piacere con noi in maniera costruttiva.
Ci siamo congedati dopo un po' dagli operai per non "rubare" ulteriore tempo alla loro breve pausa pranzo, ma con il piacere di essere stati ben accolti per le nostre proposte inerenti allo sciopero.
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