Nazionale –
martedì, 14 aprile 2015
Quanto accaduto nella scuola di Ostuni, dove 2 bambini
e una maestra sono rimasti feriti nel crollo del soffitto dell’aula rivela i
frutti delle politiche scolastiche degli ultimi vent’anni. Quando questi
avvenimenti drammatici si ripetono più volte nello stesso anno, non si può
parlare di incidente, né della necessità di cercare solo la singola
responsabilità. Le scuole dovrebbero essere i luoghi più sicuri al mondo, in
cui mandare con serenità i nostri figli e invece i diversi governi continuano a
rinviare l’emergenza delle ristrutturazioni. Già 10 anni fa si stimavano in 15
miliardi le risorse necessarie alla messa in sicurezza degli edifici
scolastici, ma nulla o quasi è stato fatto e quando si è permesso ai comuni di
investire qualche spicciolo, sono stati frequenti i casi di sospetta corruzione
negli appalti. In quest’ottica appare scandaloso lo scaricabarile e la caccia
alla “singola responsabilità” messi in scena dalla politica; unica vera
responsabile di quanto accaduto ad Ostuni. La magistratura dovrà svolgere il
proprio conto, ma le responsabilità politiche di quanti hanno preferito
investire le risorse pubbliche in defiscalizzazioni alle imprese e alle banche
o nelle missioni militari anziché nell’istruzione e nella sicurezza sono
indubbie. Grazie all'uso “allegro” dei Fondi Europei copre la VERA scuola di
demagogia e una passata di vernice sulle macerie. Solo per fare un esempio, il
MIUR spende circa 3 euro a lavoratore all’anno per la formazione sulla
sicurezza: una vergogna!
Con gli accorpamenti delle scuole, nel contempo, è
stato drasticamente ridotto il numero dei “controllori” i R.L.S. i
rappresentanti lavoratori per la sicurezza, di contro, le responsabilità dei
dirigenti, sancite per legge, vengono sempre omesse e coperte. Meno sicurezza e
impunità per i vertici, insomma. Cosa ci si poteva attendere dopo tanti anni di
politiche simili? USB si batte da sempre per la tutela della sicurezza nelle
nostre scuole, a volte in solitaria se non in netta contrapposizione con i
sindacati collaborazionisti che proprio su questo fronte mostrano la loro vera
natura, di omertà e commistioni. Lo abbiamo vissuto in Campania per
l’eliminazione del rischio amianto dove però abbiamo verificato, in alcune
scuole, che quando c'è determinazione nella lotta la sicurezza si può
conquistare.
Venerdì 24 aprile 2015 la vera scuola è in sciopero
generale: USB insieme all'Unicobas, all'Anief, al Sab, allo Slai Cobas per il
sindacato di classe, all'USI, alla CUB, gli Autoconvocati della FLC e all'ORSA
Scuola, uniti contro il ddl Renzi e la definitiva trasformazione genetica della
scuola statale ridotta come quella privata, a danno dei lavoratori e dei loro
figli.
Corteo da Piazza della Repubblica fino a piazza SS.
Apostoli a Roma dalle ore 10 e dalle 15 sit-in a Piazza Montecitorio.
lo Slai Cobas per il sindacato di classe aderisce allo
sciopero ma non partecipa alla manifestazione nazionale di Roma, realizza
manifestazioni locali ovunque e presente, con la partecipazione anche di altri
settori di lavoratori, precari disoccupati in lotta
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