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L'affermazione di Luigi Di Maio (M5S) su Repubblica, secondo cui “il
sindacato è una struttura che non ha più senso di esistere, come le ideologie”,
conferma la natura profondamente anti operaia e anti sindacale del M5S.
Ricalcano il concetto espresso a suo tempo da Grillo sul “sindacato come
ferrovecchio dell' 800, da abolire”. Non si tratta, come si vede, della critica
alla politica sindacale o alla burocrazia sindacale, ma dell'esistenza stessa
del sindacato in quanto tale. Nella concezione del M5S per cui “uno vale uno”(
tranne i capi), ogni organizzazione di massa dei lavoratori è delegittimata e
va soppressa. Esistono solo i “cittadini” come atomi web e il M5S quale
rappresentanza dei “cittadini”. Punto.
I tanti che anche a sinistra civettano col grillismo hanno una nuova
occasione per riflettere: la Repubblica plebiscitaria sognata da Grillo e
Casaleggio è agli antipodi non solo della sinistra, ma della stessa democrazia
politica. In ogni caso è nemica dichiarata del lavoro.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
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