lunedì 23 gennaio 2017

22 gennaio - Sindacato è un'altra cosa: è Assemblea nazionale



per informazione
 il Foglio Bianco


La conclusione e i contenuti del CCNL hanno posto con chiarezza e reso ineludibili i problemi, accumulati negli ultimi anni, di fronte a cui si trovano i delegati attivi nelle fabbriche. Come praticare un’azione sindacale coerente è la questione aperta e all’ordine del giorno: le sue possibilità e le sue prospettive devono essere al centro della nostra discussione. Il Referendum sul CCNL ha già dimostrato che una gran parte degli operai delle grandi e medie fabbriche ha coscienza della condizione in cui sono stati messi e del fatto che i dirigenti sindacali hanno abbandonato la difesa di loro interessi fondamentali. Per di più, in diverse fabbriche, dove sono già attivi gruppi di delegati capaci di iniziativa indipendente, i lavoratori hanno dimostrato di saper sostenere, ora come negli ultimi anni, lo scontro con i padroni e le strutture sindacali territoriali.

I risultati del Referendum in tante grandi fabbriche e le posizioni assunte dalla FIOM su Contratto e Referendum non lasciano dubbi sulla durezza di questo scontro, che è solo cominciato, ma che sta prendendo forme più omogenee e riconoscibili a livello nazionale. La battaglia, che si presenterà simile in tutte le medie e grandi fabbriche, sarà tra l’accettazione delle richieste e delle regole imposte dai padroni e dal nuovo Contratto e un’azione sindacale che respinga il cedimento, combatta la frammentazione dei lavoratori e ne riaffermi l’identità sociale. E’ a questo compito che devono essere rivolte la nostra discussione e le nostre iniziative.
In questa prospettiva, i problemi che come delegati dovremo affrontare nelle fabbriche nei prossimi mesi sono a nostro avviso:
– Contrastare su tutti i punti l’applicazione del CCNL, soprattutto su orari, flessibilità, legge 104 e premi aziendali. Tutte cose che toccano direttamente e pesantemente i lavoratori, così come gli effetti di una scala mobile fasulla con il prevedibile rialzo dei prezzi energetici.
– Difenderci dalle sanzioni degli “accordi del 10 gennaio”. Bisogna evitare di essere attaccati in ordine sparso mantenendo contatti stretti e organizzando in anticipo una reazione generale di difesa dei delegati che proclameranno gli scioperi.
– Confrontarci sulla costruzione di Piattaforme aziendali che superino i vincoli del CCNL e dare ampia diffusione, tra i lavoratori delle diverse fabbriche, delle esperienze e degli accordi favorevoli
– Sostenere con tutti i mezzi i compagni e i gruppi operai che nelle fabbriche cercheranno di contrastare la politica di cedimento e di liquidazione degli interessi e dei diritti dei lavoratori
Il soggetto insostituibile della nostra iniziativa sono i lavoratori, soprattutto delle grandi fabbriche. Portare avanti le loro rivendicazioni e la loro organizzazione significa incominciare a scompaginare i progetti dei padroni, violando i vincoli che la FIOM ha fatto propri. Questo ci costringerà a scontrarci anche con le strutture FIOM e dovremo farlo senza esitazioni. Quella che dobbiamo praticare è un’attività indipendente su tutto, rivolta alle rivendicazioni e alla lotte nelle fabbriche e quando possibile alla partecipazione sui nostri contenuti a iniziative nazionali, non indirizzata né vincolata alle scelte delle dirigenze della FIOM e della CGIL.
RSU FIOM SAME, PIAGGIO, CONTINENTAL ADERENTI ALL’INIZIATIVA


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