giovedì 18 maggio 2017

16 maggio - Sulla manifestazione del 9 maggio......



INTERVISTA AL RESPONSABILE DELLO SLAI COBAS SC DI BERGAMO
sulla manifestazione del 9 maggio contro i licenziamenti dei lavoratori della logistica di Brignano

Come è andata la manifestazione del 9 maggio?
La manifestazione di Bergamo è andata bene soprattutto dal punto di vista del passaggio unitario tra i lavoratori della logistica di varie realtà lavorative e dei sindacati di base che sono presenti nella lotta della logistica.
La partecipazione – tieni conto che era un giorno lavorativo e vi erano altre iniziative sindacali nella regione – non è stata grossa, vi erano un centinaio di lavoratori.
Era presente una buona delegazione di lavoratori del Si.Cobas, una rappresentanza dell'Usb regionale; poi altre delegazioni di lavoratori della logistica di altri posti di lavoro presenti nell'area milanese. Purtroppo non c'erano altri sindacati di base e alcune forze solidali che pur avevano detto che sarebbero stati presenti, anche se vi era la difficoltà del giorno feriale e di altri impegni.
Tra i lavoratori vi sono anche dei problemi, timori dopo i licenziamenti, azione dell'azienda di discriminazione-ricatto dell'azienda.

Nella manifestazione è stato molto positivo il clima tra i lavoratori delle diverse organizzazioni sindacali, proletario, unitario: la necessità di unirsi è stata ribadita da tutti, in particolare dai lavoratori del Si.Cobas.
Durante il percorso del corteo, molti sono stati gli interventi dei lavoratori.
Oltre la solidarietà verso gli 11 lavoratori licenziati, gli interventi hanno sottolineato la necessità della risposta unitaria alla repressione. Ha detto un lavoratore che se i padroni cercano la repressione, neanche loro devono sentirsi sicuri.
Durante la manifestazione si è ricordato il lavoratore morto qualche giorno prima – era autista dell'Italtrans; i lavoratori di Brigano hanno detto che lo conoscevano perchè lo vedevano spesso in magazzino, e che la sua morte è stata molto sentita tra di loro.

Voi avevate fatto una richiesta di incontro alla Prefettura
Alla Prefettura ci hanno fatto trovare una sorta di “zona rossa”, non hanno fatto arrivare il corteo fino alla prefettura. Il Prefetto (che tra pochi giorni va via) non c'era e la polizia ha informato che il viceprefetto ci avrebbe risposto per lettera.
Ma chiaramente già la “risposta” del mancato incontro del 9 conferma l'atteggiamento negativo che ha assunto da tempo la prefettura, dopo un iniziale periodo in cui è sembrato che il Prefetto si volesse assumere la responsabilità di realizzare un tavolo effettivo di vertenza con la cooperativa.
Ora attendiamo al varco il nuovo prefetto per tornare alla carica.

Che valutazione dai della giornata?
Alla fine della manifestazione, con i lavoratori degli altri sindacati di base, e in particolare con quelli del Si.Cobas, ci si è lasciati con l'accordo di rivedersi a breve, per fare altre iniziative comuni.
La valutazione comune era positiva. Noi pensiamo che la manifestazione del 9 maggio è stata un inizio, un primo passo importante lungo la strada dell'unità delle lotte della logistica, e della necessità di muoverci in maniera coordinata a fronte soprattutto degli attacchi repressivi dei padroni. I lavoratori stanno cominciando a capire e a prendere in mano questa strada e questo dà più fiducia rispetto alla possibilità di strappare risultati, vincere sui licenziamenti; e costituisce nei fatti una alternativa, una risposta concreta all'atteggiamento di lavoratori, anche nostri, che pensano che non c'è più niente da fare.

Prevedete nuove iniziative?
Le iniziative di lotta e varie mobilitazione ci sono quasi tutti i giorni, e sono riprese subito dopo la manifestazione. Rispetto ad altre iniziative, noi abbiamo lanciato subito l'organizzazione e il sostegno alla “Cassa di resistenza”; il 9 maggio abbiamo consegnato ai lavoratori licenziati che non hanno altro reddito, un primo contributo raccolto; sabato 13 maggio vi sarà una cena solidale organizzata da compagni di Seriate per la cassa di resistenza; si sta cercando di preparare un concerto a Milano, ma stiamo ancora trovando il posto.
All'appello che abbiamo fatto agli avvocati, stanno cominciando a rispondere alcuni, che non solo danno la propria disponibilità legale ma sostengono la linea di opposizione che noi vogliamo portare avanti.

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