martedì 30 maggio 2017

26 maggio - Bergamo: licenziata neomamma, sciopero solidale di tutti gli operai



Repubblica.it 26 Maggio 2017



Bergamo, licenziata la neomamma: sciopero immediato di tutti i 230 lavoratori della fabbrica
La protesta dei dipendenti della Reggiani Macchine per la decisione che colpisce una donna di 30 anni appena rientrata dalla maternità. “Tutti in sciopero, immediato e improvviso. I 230 dipendenti della Reggiani Macchine di Grassobbio sono davanti ai cancelli per protestare contro il licenziamento di una collega e sostenere la trattativa che Fim Cisl e Fiom Cgil stanno intrattenendo con l’azienda, da meno di 18 mesi assorbita dal gruppo americano Efi e specializzata nella produzione di macchinari per la stampa”. Questa la nota dei sindacati che denunciano l’episodio che sarebbe avvenuto nella fabbrica del Bergamasco che produce macchinari per la stampa e la lavorazione per l’industria tessile.

I lavoratori sono usciti dallo stabilimento e si sono ritrovati in strada. Il licenziamento, per l’azienda “per giustificato motivo oggettivo e soppressione della mansione” – riferiscono i rappresentanti dei lavoratori – riguarda “una donna di 30 anni, da poco rientrata dalla maternità”. La lavoratrice in questione è tornata a lavoro circa nove mesi fa, e da allora – raccontano fonti sindacali – “non c’è mai stato un vero tentativo di ricollocarla”. Poi la comunicazione, che ha colpito lei, “individuata come un esubero”. “I lavoratori – prosegue la nota di Fim e Fiom – sono preoccupati soprattutto dalle modalità e dalle relazioni sindacali che la proprietà ha adottato da qualche tempo, e chiedono il ritiro del licenziamento e il ripristino di un sistema di relazioni corrette”. La paura dei lavoratori è che la nuova proprietà americana voglia inagurare un “sistema easy”, “all’americana” – dicono – di trattare le questioni del lavoro. Dall’azienda però respingono le accuse. La general manager della Reggiani, Adele Genoni, esclude che il licenziamento sia collegato alla maternità della dipendente e spiega che “nonostante i tentativi è stato impossibile ricollocarla”. “Un caso specifico – sostiene la manager – perché non siamo riusciti a integrare la persona in un’altra funzione. La maternità non c’entra. Anzi, abbiamo lanciato una iniziativa rivolta proprio per supportare le donne in azienda”.


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