venerdì 5 maggio 2017

5 maggio - APPELLO



APPELLO AD AVVOCATI, GIURISTI... SUGLI 11 LICENZIAMENTI DEGLI OPERAI DELLA LOGISTICA SLAI COBAS SC DI BRIGNANO
APPELLO AD AVVOCATI, GIURISTI, GIORNALISTI, DEMOCRATICI
ALLE REALTA' SOLIDALI COI LAVORATORI 



11 lavoratori della logistica della Kamila di Brignano (BG) sono stati licenziati, tra cui 4 delegati dello Slai cobas per il sindacato di classe.
Essi erano e sono alla testa di una lunga lotta degli operai della logistica di Brignano per i diritti lavorativi e sindacali, per la dignità, contro un sistema delle cooperative che viola il rispetto delle condizioni contrattuali di lavoro, la sicurezza e porta avanti discriminazioni, fino ad introdurre metodi da caporalato per scegliere quanti e quando gli operai devono lavorare, facendo agire anche un pesante ricatto in un settore in cui il 99% sono migranti che, senza lavoro, rischiano di vedersi togliere il permesso di soggiorno.
Oggi, il fatto nuovo, è che viene portato avanti un intreccio tra questi attacchi alle condizioni di lavoro e i licenziamenti repressivi, per cercare di soffocare una grande ed estesa lotta che i lavoratori della logistica stanno portando avanti da tempo, con coraggio, dignità; una lotta indomabile, resistendo anche di fronte a pesanti aggressioni fisiche, morti, provocazioni, e diventando un esempio anche per altri settori di lavoratori.
In questo gli 11 licenziamenti di Brignano sono una realtà emblematica.
Questi licenziamenti rappresentano un salto di qualità, che chiunque si batte, con i suoi mezzi e le sue forme, per la difesa dei diritti dei lavoratori, non può non comprendere e rispondere.

- Da un lato, si tratta di licenziamenti volti a colpire l’organizzazione sindacale dei lavoratori, la loro
“testa”. I padroni sanno bene che senza organizzazione sindacale i lavoratori possono essere manovrati in qualunque maniera, possono essere divisi e meglio colpiti.
- Dall'altro, le stesse lettere di licenziamento non sono “normali” lettere di contestazione su mancata produttività, non rispetto dei carichi di lavoro, o su “false” malattie o infortuni, ecc; 11 lavoratori vengono licenziati perchè colpevoli di portare avanti un “disegno criminoso”, un'azione di “sabotaggio”, finalizzata a “mettere in ginocchio la cooperativa”.
Cioè, una normale attività sindacale contro tempi e ritmi di lavoro, contro l'arbitrio aziendale, per la difesa dei diritti, oggi viene chiamata “disegno criminoso”, una sorta di “azione terrorista” verso le aziende della logistica.
- Ma c'è un altro aspetto “nuovo”. Le “prove” di questa azione di “sabotaggio” sarebbero nei messaggi fatti dai lavoratori su WhatsApp. Le cooperative, non avendo riscontri oggettivi, giustificano i licenziamenti spiando nei telefonini personali dei lavoratori. E' necessario che anche avvocati, giuristi, dicano che questo non è legittimo!
I padroni delle cooperative, dei consorzi multinazionali vogliono alzare il tiro: non vogliono solo licenziare le avanguardie sindacali dei lavoratori ma, come nel fascismo, denunciarli penalmente, farli andare in galera. Ma questo non lo possono e non lo devono fare!

QUESTO SALTO DI QUALITA' DEI PIANO DEL PADRONATO DEVE TROVARE UNA LARGA OPPOSIZIONE, perchè se passano questi licenziamenti, questa linea di attacco all'organizzazione sindacale dei lavoratori, di paragonare la lotta ad un crimine, questa linea sarà seguita in tante altre realtà lavorative in lotta e nei Tribunali.

Facciamo appello agli avvocati, ai giuristi a dare il loro concreto sostegno e supporto professionale di proposte e di azione per la COSTRUZIONE DI UNA RETE LEGALE A SOSTEGNO DEI LAVORATORI LICENZIATI

Facciamo appello a sostenere, con piccoli o grandi contributi, ad estendere dovunque la CASSA DI RESISTENZA, perchè la resistenza degli 11 lavoratori e della lotta possa continuare fino a che sarà necessario, fino a vincere.
Facciamo appello ai giornalisti, democratici, compagni a dare voce alla lotta contro i licenziamenti repressivi, antisindacali dei lavoratori della logistica di Brignano, perchè: se colpiscono uno, colpiscono tutti.


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