Osservatorio Indipendente di Bologna morti
sul lavoro
Dall’inizio dell’anno a oggi 27 maggio 2017 sono morti
sui luoghi di lavoro 257 lavoratori. Con le morti sulle strade e in itinere, che sono considerati
a tutti gli effetti morti sul lavoro si superano i 580 morti complessivi. Erano 225 sui luoghi di lavoro il 26 maggio del 2016
+12,9%. Erano 216 il 26 maggio del 2008 +16%. Come
vedete nessun calo delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, anzi, un
aumento costante in questi dieci anni nonostante vogliono farci credere il
contrario, e questo per giustificare l’incredibile massa di denaro speso per la
Sicurezza in questi anni.
Le morti verdi
Strage continua, sono già 50 dall’inizio dell’anno gli
agricoltori morti schiacciati dal trattore. Le ultime 3 vittime di questi
giorni. Ernesto Archini, Alessandro Franchetti e Paolo Tebano che aveva solo 49
anni. Il Ministro delle Politiche agricole Martina batta finalmente un colpo su
queste tragedie. Da quando è ministro sono morti schiacciati da questo mezzo
oltre 450 agricoltori, ma ci stiamo avviando a contare i 500 morti provocati da
questo mezzo che con questo ritmo saranno inevitabili tra qualche mese. Un
morto su cinque sui luoghi di lavoro di tutte le categorie è causato dal
ribaltamento del trattore. Ma se dal Paese non si alza un moto
d’indignazione verso chi ci governa, per la loro indifferenza, nulla cambierà.
Nelle televisioni pubbliche trasmissioni pagate coi soldi dei contribuenti,
fanno vedere idilliache terre incontaminate dove gli animali pascolano felici,
ma mai che si occupano dell’altra faccia della medaglia: i tantissimi morti che
ci sono sui campi e il colore rosso della terra impregnata dal sangue dei
nostri agricoltori. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni) che chi
ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi
di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i
vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per
ordine decrescente, sono esclusi dalle province i morti
sulle autostrade e all’estero.
VENETO 27 Venezia (4), Belluno (), Padova (1), Rovigo
(5), Treviso (4), Verona (6), Vicenza (7). ABRUZZO 24
L'Aquila (6), Chieti (3), Pescara (12) Teramo (3) LOMBARDIA
24 Milano (5), Bergamo (2), Brescia (4), Como (1), Cremona (), Lecco
(2), Lodi (1), Mantova (2), Monza Brianza (4), Pavia (2), Sondrio (1), Varese
() EMILIA ROMAGNA 17 Bologna (2). Forlì-Cesena
(1), Ferrara (2), Modena (1), Parma (2), Piacenza (2), Ravenna (4), Reggio
Emilia (3), Rimini (). CAMPANIA 17 Napoli (6),
Avellino (), Benevento (2), Caserta (4), Salerno (5). SICILIA
16 Palermo (2), Agrigento (3), Caltanissetta (), Catania (1), Enna (1),
Messina (), Ragusa (3), Siracusa (1), Trapani (5). PIEMONTE 15 Torino (7), Alessandria
(), Asti (1), Biella (1), Cuneo (4), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1)
Vercelli (1) TOSCANA 13 Firenze (2), Arezzo (),
Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (1), Massa Carrara (1), Pisa (2), Pistoia (1), Siena () Prato (1). LAZIO 12
Roma (5), Viterbo (1) Frosinone (2) Latina (4) Rieti (). CALABRIA 9 Catanzaro (2), Cosenza (5), Crotone (1),
Reggio Calabria (1) Vibo Valentia () PUGLIA 10 Bari
(3), BAT (), Brindisi (2), Foggia (2), Lecce (2) Taranto () UMBRIA 6 Perugia (4) Terni (2). LIGURIA 6 Genova (2), Imperia (1), La Spezia (1),
Savona (2). MARCHE 6 Ancona (1), Macerata (1),
Fermo (), Pesaro-Urbino (4), Ascoli Piceno (). FRIULI
VENEZIA GIULIA 5 Trieste (1), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (3). SARDEGNA 2 Cagliari (), Carbonia-Iglesias (), Medio
Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1), Sassari
(1). Sulcis inglesiente () BASILICATA 1 Potenza
(1) Matera () Molise 2 Campobasso (2), Isernia
/1) TRENTINO ALTO ADIGE 5 Trento (1), Bolzano
(4). VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a
carico delle province
Molte delle vittime del terremoto in Emilia
erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso
terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni
industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un
miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il
tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20
persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è
crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se
fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo,
come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è
capitato di notte e in orari dove sotto e fabbriche ci lavoravano pochissime
persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati
costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi
di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel
caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in
sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di
lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti
in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Superati i tanti morti per infortuni sui luoghi di
lavoro del 10% rispetto ai primi 4 mesi del 2008 anno d’apertura dell’Osservatorio.
Sono stati diffusi i dati delle denunce delle morti sul lavoro pervenute
all’INAIL che tutti possono andare a vedere nella loro raccolta OPEN DATA
INAIL, al 31 marzo ci sono state 190 denunce di morti per infortunio sul
lavoro. Occorre ricordare che tutti gli anni molte di queste denunce non
verranno accolte. Nei 190 morti denunciati all’INAIL al 31 marzo ci sono anche
i morti sulle strade e in itinere.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui
luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in
itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti sulle strade
delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre innumerevoli
posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di
Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro valido per
confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi, e
dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per
infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in
più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui
LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.
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Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio
Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it
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