SCIOPERO
NAZIONALE IN SDA
Con una gara
d'appalto improvvisa e adottando una procedura d'urgenza Sda- Poste Italiane
intende riportare i lavoratori di uno dei suoi principali Hub italiani all'Anno
Zero dei diritti operai nel comparto logistico.
Succede
infatti che nell'Hub milanese di Carpiano, Sda- Poste Italiane indica una gara
d'appalto
esperita con procedura d'urgenza palesando le sue reali intenzioni nel non volere discutere la sue scelte aziendali secondo le normali relazioni sindacali
con il S.i.Cobas, ovvero il Sindacato maggiormente
rappresentativo dei facchini presenti su tutto il territorio nazionale.esperita con procedura d'urgenza palesando le sue reali intenzioni nel non volere discutere la sue scelte aziendali secondo le normali relazioni sindacali
Ciò che il
S.I.Cobas chiedeva era che l'eventuale cambio d'appalto fosse rimandato al 1
Gennaio 2018 affinchè i lavoratori non avessero delle perdite economiche che
una simile procedura avrebbe provocato, mettendo a rischio le liquidazioni
degli stipendi e del Tfr, creando il disagio economico di un doppio Cud e
rischiando di non aver nemmeno pagata l'ultima tranche del 730.
Il SI Cobas chiedeva una procedura che non permettesse di creare un disagio economico e che fosse in continuità con un sistema relazionale, che aveva fino ad oggi permesso di arrivare non solo ad accordi positivi per i lavoratori ma anche ad una organizzazione dell'attività lavorativa senza creare condizioni "malsane" per la futura occupazione nell'hub di Carpiano.
Il SI Cobas chiedeva una procedura che non permettesse di creare un disagio economico e che fosse in continuità con un sistema relazionale, che aveva fino ad oggi permesso di arrivare non solo ad accordi positivi per i lavoratori ma anche ad una organizzazione dell'attività lavorativa senza creare condizioni "malsane" per la futura occupazione nell'hub di Carpiano.
I padroni di
Poste Italiane hanno svelato le loro reali intenzioni ponendosi in un
atteggiamento di totale chiusura di fronte a queste ovvie e legittime pretese e
hanno voluto spingersi molto più in là attaccando i diritti acquisiti di questi
operai, decidendo di fornire a gestione del ciclo logistico dell'Hub Milanese
ad un Consorzio a cui sono state dettate precise regole d'ingresso:
-Togliere la garanzia dell'art.18 che tutelava i lavoratori presenti da anni nell'impianto facendoli ricominciare di nuovo da zero, esponendoli nuovamente alla precarietà del Jobs Act.
-Non riconoscere gli accordi di secondo livello siglati con il S.I. Cobas, come il premio di risultato ma soprattutto gli importanti risultato raggiunti in sede Fedit come ad esempio la riduzione dell'orario di lavoro di due giorni in meno all'anno.
-Togliere la garanzia dell'art.18 che tutelava i lavoratori presenti da anni nell'impianto facendoli ricominciare di nuovo da zero, esponendoli nuovamente alla precarietà del Jobs Act.
-Non riconoscere gli accordi di secondo livello siglati con il S.I. Cobas, come il premio di risultato ma soprattutto gli importanti risultato raggiunti in sede Fedit come ad esempio la riduzione dell'orario di lavoro di due giorni in meno all'anno.
Ci stupisce
che a firmare un simile accordo sia non già un sindacato tra quelli
tradizionalmente cari alle politiche concertative tradotte negli anni in
lacrime e sangue per i lavoratori e le lavoratrici del bel paese, bensì un
sindacato autoproclamatosi “Sindacato degli Operai in lotta” che in modo
opportunista e pericoloso tenta piuttosto di contrapporre tra loro gli operai
pur di guadagnare ”nuove quote” padronali.
Lo fa in
apparenza tutelando i diritti di un gruppo di lavoratori a tempo determinato,
ma nella realtà esponendoli insieme agli altri 370 a tempo indeterminato ad una
nuova precarietà, visto l'intenzione dell'azienda di andare poi a discutere di
esuberi in base ai colli lavorati.
Evidenza che
già a poche ore dall'accordo siglato dal Sol.Cobas è stata recepita da alcuni
dei suoi stessi iscritti che si son rifiutati di firmare i nuovi contratti.
Sda- Poste
Italiane chiaramente ne approfittera' prefigurando nuovi esuberi , riducendo
quei costi di gestione che per noi si traducono in diritti guadagnati con anni
di dure battaglie per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di
centinaia di operai.
Consapevoli
della portata di un simile attacco gli operai del S.I.Cobas di tutta la filiera
Sda (Facchini e Driver) continuano il loro sciopero sul territorio nazionale!
Uno sciopero
che ha bloccato gli hub più importanti e che andrà avanti fino a costringere
l'azienda a trattare con il sindacato maggiormente rappresentativo della
filiera.
SE TOCCANO
UNO TOCCANO TUTTI!! SOLO LA LOTTA PAGA!!
S.I.COBAS
NAZIONALE
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