Quotidiano
di Puglia
Si è sentita
male mentre lavorava nei campi. Si è accasciata sul terreno e si è spento, a
dispetto dei tentativi di rianimarla. È morta così, nel podere di un’azienda
agricola di Ginosa, una bracciante agricola di 39 anni. Ed ora sulla morte
della donna la magistratura
vuole
sgomberare il campo da ogni dubbio. Con il pm di turno che ha già disposto
l’autopsia.
Arriva
dall’estrema provincia occidentale di Taranto l’ennesima tragedia consumata
sotto il sole e tra i campi agricoli. La giovane vittima giovedì aveva
cominciato a lavorare di buon’ora in quel terreno. Sotto il sole cocente e con
un tasso di umidità da togliere il fiato. Nel primo pomeriggio, però, ha
accusato un malore. Non è riuscita neanche a chiedere aiuto e si è abbattuta
sulla terra che stava lavorando. L’allarme è scattato subito, con i compagni
che hanno allertato i soccorsi. È scattata la procedura di urgenza e sul posto
sono piombati i sanitari del servizio 118. Si è anche ipotizzato di intervenire
con l’elisoccorso per cercare di strappare la malcapitata ad un destino davvero
ingiusto. Ma tutto si è rivelato vano.
La donna ha
smesso di respirare nel giro di pochi minuti. E purtroppo inutili si sono
rivelati i disperativi tentativi di rianimarla condotti con la consueta
generosità dagli uomini del 118. Per la 39enne, originaria della vicina
Basilicata, non c’è stato nulla da fare, tra la disperazione dei suoi compagni
di lavoro e di fatica. Sul posto sono subito arrivati anche i carabinieri della
vicina stazione di Ginosa e della compagnia di Castellaneta. Della tragedia è
stata prontamente informata anche il pubblico ministero di turno Giorgia Villa.
Il magistrato ha immediatamente disposto una serie di accertamenti. In primo
luogo si vuole comprendere la causa di morte della sfortunata bracciante. Così
il pubblico ministero ha subito decretato il ricorso all’esame autoptico che
questa mattina sarà affidato al medico legale Marcello Chironi. Un passaggio
obbligato per comprendere le cause della drammatica vicenda ed ipotizzare
eventuali profili di responsabilità. Contestualmente il magistrato ha anche
delegato una pioggia di verifiche agli uomini dell’ispettorato del Lavoro. Il
loro compito sarà quello di accertare la regolarità della posizione lavorativa
della vittima. Un’attività, da ritenersi ancora in fase embrionale e nel
rigoroso alveo degli atti dovuti, con la quale provare a spiegare la morte
avvenuta nei campi di Ginosa.
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