Policlinico, continua la
battaglia per le Madri della crisi: "Tutti i giorni suonerà una
sirena"
"Siamo
presenti, siamo vive e continuiamo a lottare. Siamo le Madri nella
Crisi e da oggi daremo un altro segno della nostra presenza sul tetto
del Policlinico che occupiamo ormai da quarantacinque giorni. Ogni due ore, da
quassù, faremo suonare una sirena che sarà un allarme per la nostra
situazione e una sveglia per le vostre coscienze: noi siamo ancora
qui"
Milano, 13
agosto 2014 - "Siamo presenti, siamo vive e continuiamo a lottare.
Siamo le Madri nella Crisi e da oggi daremo un altro segno della nostra
presenza sul tetto del Policlinico che occupiamo ormai da quarantacinque
giorni. Ogni due ore, da quassù, faremo suonare una sirena che sarà un
allarme per la nostra situazione e una sveglia per le vostre coscienze: noi
siamo ancora qui". Lo scrivono in una nota Le "madri nella
crisi". "Suonerà per le istituzioni, sorde alla nostra richiesta di
aiuto. Suonerà per il Policlinico che ci ha lasciato a casa dopo averci
spremuto per vent'anni. Suonerà per le agenzie interinali che ci hanno
sfruttato e ricattato con contratti mensili. Suonerà per tutti i precari, come
come fosse una sveglia. Suonerà per le donne e le madri a cui non vengono
garantiti diritti. Suonerà per quei sindacati con la cui complicità il
lavoro precario è diventato simbolo della vocazione suicida di questo
paese.Suonerà come fosse un'adunata, perché noi donne madri ribelli nella crisi
agiremo di nuovo. Mentre la politica é in vacanza, noi resistiamo e aspettiamo.
Aspettiamo il vostro ritorno dalle vacanze, da quelle stesse vacanze che a noi
sono negate, essendo venuta meno la nostra condizione di lavoratrici. Vacanze
che abbiamo deciso di trascorrere su un tetto occupato, per occupare il
cuore, riempirlo dell'orgoglio di chi si sente nel giusto e si organizza perché
ci troviate ancora qui, più forti e numerose, determinate a far rispettare un
nostro diritto e la nostra dignità".
"Questa
sirena sarà anche un monito continuo a chi -sindacati e istituzioni- non vuole
cambiare una regola che non riconosce nei concorsi pubblici il servizio
prestato dentro le strutture sanitarie pubbliche dai lavoratori interinali.
Questo rischia di moltiplicare a breve situazioni come la nostra, un esercito di
disoccupati espulso dalla sanità. Un fiume di professionalità ed esperienza
che, invece di essere al servizio della salute dei cittadini, vivrà la stessa
disperazione che noi abbiamo saputo trasformare in rabbia razionale. Questa
sirena suonerà anche per voi, disoccupati del futuro, espulsi da una politica
cieca e irresponsabile, da un sindacato complice e inerte. Al ritorno dalle
vacanze, siate uomini! Quando smetterete il cuore caldo da vacanzieri e un
attimo prima di impiantarvi in petto quello gelido del calcolo politico,
pensate alle Madri nella Crisi, alla loro lotta, alle loro ragioni. Noi vi
stiamo già pensando, pronte a riprendere le azioni di lotta, pronte a
riprenderci la dignità".
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