giovedì 7 agosto 2014

7 agosto: TARANTO, "emergenza" immigrati. La mobilitazione e l'impegno dello Slai Cobas sc continua

Immigrati a Taranto - il Comune deve passare dall'emergenza all'organizzazione stabile dell'accoglienza e dell'assistenza
A fronte dell'arrivo a Taranto e quindi della necessità di accoglienza, assistenza delle migliaia di immigrati, divenuta permanente, alcuni Disoccupati Organizzati avevano espresso presso il Comune la propria disponibilità a svolgere un'attività di volontariato.
Purtroppo si sono trovati di fronte a una muro di disorganizzazione e di scarica barile da parte del Comune.
Per rispondere adeguatamente a questa ormai endemica "emergenza" deve essere il Comune ad organizzare coloro che vogliano fare assistenza, non lasciando alle ricerca individuale anche su chi e dove rivolgersi.
Questo è tanto più necessario a fronte di una situazione, presente nelle strutture di accoglienza più grandi - ex mercato dei tamburi, palaricciardi, ecc. - in cui c'è necessità, come dichiarano le stesse associazioni ufficiali di volontariato, di più personale volontario che faccia assistenza, insieme al personale della protezione civile e delle associazioni di volontariato; chi va di sua iniziativa ha dovuto fare attività dalla mattina alla sera ininterrottamente, soprattutto in questi giorni di grandi arrivi di migranti.
D'altra parte l'organizzazione da parte del Comune di un'assistenza pianificata e adeguata permetterebbe di risolvere meglio una parte dei problemi presenti in queste strutture, dalla pulizia dei locali e servizi, abbastanza carente per es. all'ex mercato dei tamburi, all'organizzazione della distribuzione dei pasti, del vestiario, ecc..
All'interno di una situazione che resta assolutamente inadeguata - e che ciò che è adeguata è essenzialmente la solidarietà del volontariato e della gente.
Gli immigrati, compresi donne e bambini, sono costretti a dormire con i materassi per terra, anche a mangiare per terra o su appoggi improvvisati i pasti che vengono portati da fuori dalla ditta Ladisa; docce e gabinetti sono inadeguati e non rispettosi della dignità personale.
Questa condizione di accoglienza anche se per alcuni immigrati si riduce a un breve periodo è maggiormente inaccettabile nel momento in cui vi sono, ripetiamo, strutture della Marina Militare attrezzate per alloggi, vuote e inutilizzate - e su questo non c'è un'iniziativa adeguata da parte del Comune perchè queste strutture si mettano a disposizione dei migranti.

CHIEDIAMO AL COMUNE CHE CONSIDERI L'ATTIVITA' DI ACCOGLIENZA E ASSISTENZA VERSO GLI IMMIGRATI PARTE DELL'ATTIVITA' DEL SERVIZIO SOCIALE DEL COMUNE, organizzando i disoccupati e disoccupate che vogliono farla:
dando un riferimento di sede a cui è possibile rivolgersi
organizzandone la presenza nelle varie strutture e nel tempo necessario.
riconoscendo questa attività come parte lavoro e parte formazione.

ALCUNE DISOCCUPATE ORGANIZZATE SLAI COBAS che stanno facendo volontariato


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