A bordo
della nave si ribalta un carrello e l'operaio alla guida muore schiacciato
Un marittimo di 55 anni è la vittima dell'incidente sul traghetto
Le ruote del carrello elevatore escono dalla rampa, l'operaio che lo guida viene sbalzato e si ritrova schiacciato sotto il peso del mezzo ribaltatosi nonostante i pochi centimetri di dislivello. Questa, almeno secondo i primi rilievi della Medicina del lavoro, la dinamica più plausibile per spiegare il decesso di un 55enne marittimo di nazionalità filippina avvenuto verso le 13.30 del 14 novembre, all'interno del traghetto Fides della Grimaldi, di cui la vittima era equipaggio, attraccato alla banchina del terminal container del porto di Ravenna.
I colleghi hanno subito dato l'allarme ma quando il 118 è arrivato sul posto non c'è stato nulla fare, troppo grave il trauma da schiacciamento. Le indagini sulla dinamica, per accertare come sono realmente andate le cose e le eventuali responsabilità, sono affidate alla Medicina del lavoro in collaborazione con la capitaneria di porto. Sulla scena sono intervenuti anche gli esperti delle polizia scientifica per i rilievi utili alle indagini. Il carrello è stato sequestrato mentre la nave potrà riprendere la navigazione. Sono già stati ascoltati 4-5 membri dell'equipaggio. Al momento non è ancora chiaro quali mansioni stesse svolgendo l'operaio 55enne.
Marittimo morto sulla nave al porto: quattro persone indagate
Atto dovuto: ipotesi di reato è omicidio colposo in cooperazione
Il traghetto della tragedia
La procura di Ravenna ha indagato quattro bulgari per la morte del marittimo filippino, ieri pomeriggio in un incidente sul lavoro in una nave attraccata al terminal container del porto. Lo riporta il sito dell'agenzia di stampa Ansa.
Sono il primo ufficiale di coperta di 32 anni, il comandante di 45, l'ufficiale di osservazione di 24 e il direttore di macchine di 58. Per tutti - difesi dagli avvocati Maurizio Mauro, Aldo Guerrini e Maria Rita Calderoni - l'ipotesi di reato come atto dovuto è di omicidio colposo in cooperazione.
La Rete per avere denunciato le responsabilità dei padroni assassini e di tutti i loro complici, Compagnia portuale, confederali-caporali e Ausl, che ha rivendicato la postazione fissa dell'Ispettorato, che ha chiesto pene pesanti per i responsabili della morte di Luca Vertullo, operaio interinale, invece va a processo il 12 dicembre.
Un marittimo di 55 anni è la vittima dell'incidente sul traghetto
Le ruote del carrello elevatore escono dalla rampa, l'operaio che lo guida viene sbalzato e si ritrova schiacciato sotto il peso del mezzo ribaltatosi nonostante i pochi centimetri di dislivello. Questa, almeno secondo i primi rilievi della Medicina del lavoro, la dinamica più plausibile per spiegare il decesso di un 55enne marittimo di nazionalità filippina avvenuto verso le 13.30 del 14 novembre, all'interno del traghetto Fides della Grimaldi, di cui la vittima era equipaggio, attraccato alla banchina del terminal container del porto di Ravenna.
I colleghi hanno subito dato l'allarme ma quando il 118 è arrivato sul posto non c'è stato nulla fare, troppo grave il trauma da schiacciamento. Le indagini sulla dinamica, per accertare come sono realmente andate le cose e le eventuali responsabilità, sono affidate alla Medicina del lavoro in collaborazione con la capitaneria di porto. Sulla scena sono intervenuti anche gli esperti delle polizia scientifica per i rilievi utili alle indagini. Il carrello è stato sequestrato mentre la nave potrà riprendere la navigazione. Sono già stati ascoltati 4-5 membri dell'equipaggio. Al momento non è ancora chiaro quali mansioni stesse svolgendo l'operaio 55enne.
Marittimo morto sulla nave al porto: quattro persone indagate
Atto dovuto: ipotesi di reato è omicidio colposo in cooperazione
Il traghetto della tragedia
La procura di Ravenna ha indagato quattro bulgari per la morte del marittimo filippino, ieri pomeriggio in un incidente sul lavoro in una nave attraccata al terminal container del porto. Lo riporta il sito dell'agenzia di stampa Ansa.
Sono il primo ufficiale di coperta di 32 anni, il comandante di 45, l'ufficiale di osservazione di 24 e il direttore di macchine di 58. Per tutti - difesi dagli avvocati Maurizio Mauro, Aldo Guerrini e Maria Rita Calderoni - l'ipotesi di reato come atto dovuto è di omicidio colposo in cooperazione.
La Rete per avere denunciato le responsabilità dei padroni assassini e di tutti i loro complici, Compagnia portuale, confederali-caporali e Ausl, che ha rivendicato la postazione fissa dell'Ispettorato, che ha chiesto pene pesanti per i responsabili della morte di Luca Vertullo, operaio interinale, invece va a processo il 12 dicembre.
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