Il rapporto
USB ILVA e Renzi è abbastanza equivoco - già in occasione della venuta toccata
e fuga di Renzi a Taranto, mentre slai cobas, ambientalisti, operai
liberi e pensanti lo contestavano e lo per così dire inseguirono con momenti di
forte tensione con la polizia
Rizzo e USB in giacca e cravatta si smarcavano dalla protesta e lo incontravano e poi se ne vantavano
in fabbrica.
Così oggi, si dichiarano 24 ore di sciopero, sapendo che per il contemporaneo sciopero della Fiom , non sono verificabili, vanno in Prefettura, incontrano il Prefetto e gli consegnano una lettera da mandare a Renzi, una lettera che sembra, a parte lo scontro Jobs act, riprendere gli argomenti di Renzi stesso
"Usb ha pertanto chiesto al prefetto di Taranto, Umberto Guidato, di inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una “lettera aperta” in cui spiega l’attuale situazione in cui si trovano i lavoratori, della quale riportiamo il testo:
Venerdì 21 novembre, l’Unione Sindacale di Base ha proclamato 24 ore di sciopero, allo stabilimento Ilva di Taranto, per protestare contro il Jobs Act e le pesanti modifiche all’articolo 18 (che di fatto viene quasi completamente abrogato).
Se pensiamo alle situazioni di Terni, Taranto e Piombino e diamo un’occhiata al Jobs Act, nulla ci sembra casuale. Parti del provvedimento sono in continuità con la politica adottata dal Governo sui tre siti industriali.
“Le aziende straniere non investono in Italia per colpa dell’articolo 18”, questo è lo slogan che Lei presidente Renzi ci ripete come un mantra…
Noi abbiamo seri dubbi… lotta all’evasione fiscale, corruzione e burocrazia, questi sono i veri problemi del Paese!
L’assenza di una politica industriale vera, da qui a pochi mesi porterà, probabilmente, a far sì che lo stabilimento Ilva di Taranto sarà regalato a qualche zelante capitalista straniero, come Mittal, per quattro soldi. Se ciò fosse vero, costerebbe meno acquistare Ilva di Taranto che il “Santiago Bernabeu”!
Sul fronte Ilva, tanti lavoratori ci chiedono come mai il Governo non viene a Taranto a spiegare cosa intende fare, realmente, per l’Ilva e la città.
Noi Le proponiamo un confronto vero su “Jobs act” e “futuro dell’acciaio in Italia”, mettendo da parte slogan, bandiere, e lotta politica.
Presidente oggi, attraverso gli Uffici Territoriali del Governo, La invitiamo a venire all’Ilva a parlare con noi, con i lavoratori, con i cittadini ionici delle politiche del lavoro e della nazionalizzazione del Ilva.
Perché? Perché siamo convinti che il “Jobs Act” non serva, che a Taranto e all’Ilva l’unica soluzione è ambientalizzare e nazionalizzare e, contestualmente, predisporre un progetto politico di de-industrializzazione e riqualificazione del territorio a medio termine.
Siamo sicuri che accoglierà il nostro invito e vorrà “visitare” una fabbrica vera.
Un saluto
Usb Lavoro Privato – Ilva Taranto
Francesco Rizzo
Le Rsu/Usb Ilva Taranto
Rizzo e USB in giacca e cravatta si smarcavano dalla protesta e lo incontravano e poi se ne vantavano
in fabbrica.
Così oggi, si dichiarano 24 ore di sciopero, sapendo che per il contemporaneo sciopero della Fiom , non sono verificabili, vanno in Prefettura, incontrano il Prefetto e gli consegnano una lettera da mandare a Renzi, una lettera che sembra, a parte lo scontro Jobs act, riprendere gli argomenti di Renzi stesso
"Usb ha pertanto chiesto al prefetto di Taranto, Umberto Guidato, di inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una “lettera aperta” in cui spiega l’attuale situazione in cui si trovano i lavoratori, della quale riportiamo il testo:
Venerdì 21 novembre, l’Unione Sindacale di Base ha proclamato 24 ore di sciopero, allo stabilimento Ilva di Taranto, per protestare contro il Jobs Act e le pesanti modifiche all’articolo 18 (che di fatto viene quasi completamente abrogato).
Se pensiamo alle situazioni di Terni, Taranto e Piombino e diamo un’occhiata al Jobs Act, nulla ci sembra casuale. Parti del provvedimento sono in continuità con la politica adottata dal Governo sui tre siti industriali.
“Le aziende straniere non investono in Italia per colpa dell’articolo 18”, questo è lo slogan che Lei presidente Renzi ci ripete come un mantra…
Noi abbiamo seri dubbi… lotta all’evasione fiscale, corruzione e burocrazia, questi sono i veri problemi del Paese!
L’assenza di una politica industriale vera, da qui a pochi mesi porterà, probabilmente, a far sì che lo stabilimento Ilva di Taranto sarà regalato a qualche zelante capitalista straniero, come Mittal, per quattro soldi. Se ciò fosse vero, costerebbe meno acquistare Ilva di Taranto che il “Santiago Bernabeu”!
Sul fronte Ilva, tanti lavoratori ci chiedono come mai il Governo non viene a Taranto a spiegare cosa intende fare, realmente, per l’Ilva e la città.
Noi Le proponiamo un confronto vero su “Jobs act” e “futuro dell’acciaio in Italia”, mettendo da parte slogan, bandiere, e lotta politica.
Presidente oggi, attraverso gli Uffici Territoriali del Governo, La invitiamo a venire all’Ilva a parlare con noi, con i lavoratori, con i cittadini ionici delle politiche del lavoro e della nazionalizzazione del Ilva.
Perché? Perché siamo convinti che il “Jobs Act” non serva, che a Taranto e all’Ilva l’unica soluzione è ambientalizzare e nazionalizzare e, contestualmente, predisporre un progetto politico di de-industrializzazione e riqualificazione del territorio a medio termine.
Siamo sicuri che accoglierà il nostro invito e vorrà “visitare” una fabbrica vera.
Un saluto
Usb Lavoro Privato – Ilva Taranto
Francesco Rizzo
Le Rsu/Usb Ilva Taranto
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