Ad un anno dallo storico Primo Sciopero delle Donne che ha visto il
raggiungimento di un obiettivo nuovo e per nulla scontato nel nostro paese con
la partecipazione di tante donne, ieri 25 novembre, giornata internazionale
contro la violenza sulle donne, a Palermo alcune lavoratrici
della scuola, precarie delle coop sociali, lavoratrici del policlinico e del
comune, ex puliziere, casalinghe/mamme, giovani disoccupate, studentesse
universitarie e di scuole superiori si sono ritrovate ancora una volta
in piazza per continuare il nostro percorso di DOPPIA LOTTA contro gli stupri,
la violenza sessuale e tutta la doppia oppressione imposta da questo
sistema alla maggioranza delle donne di cui il feminicidio e la violenza
sessuale sono il risvolto più tragico e barbaro.
Un sit-in vivace con la continua denuncia e slogan, molto visibile per via
degli striscioni, pannelli, locandine, il banchetto con diversi materiali che
hanno incuriosito i passanti e che si è diffuso, in particolare il dossier
sulle Uccisioni delle donne e sullo Sciopero delle donne prodotti dal Mfpr,
così i tanti volantini.
Un sit-in
arricchito effettivamente non solo dalla presenza combattiva delle lavoratrici
ma anche dalla fresca presenza di
alcune giovanissime studentesse che hanno posto in termini critici la questione
che nelle scuole ordinariamente si parla comunque poco di queste tematiche,
anche se in questi giorni in alcune scuole occupate di Palermo, dove anche noi
abbiamo portato le locandine sul 25 novembre, si sono svolte delle assemblee
studentesche in merito, e che si sono sorprese del fatto che a Palermo a parte
il sit-in di piazza promosso dalle compagne del Mfpr e dalle lavoratrici Slai
cobas s.c. non ci fosse una “tumultuosa” iniziativa di lotta come quella dello
sciopero delle donne dell’anno scorso o dell’8 marzo in cui loro stesse avevano
partecipato; al sit-in poi si sono unite anche delle ragazze volontarie del
Ceipes che con cartelli contro la violenza sulle donne - “Tacchi alti si. Testa
bassa, no” “ Il mio vestito non è un invito” “I veri uomini non picchiano le
donne” - hanno dato un loro contributo a questa giornata di lotta. In
particolare, alcune di loro, galiziane, hanno appreso con entusiasmo
l’imminente partecipazione di una nostra delegazione invitata a rappresentare
la lotta come Mfpr a due assemblee che si terranno proprio in Galizia.
Molte le donne che si sono soffermate per ascoltare e
leggere con interesse le nostre denunce contro questo sistema che in ogni
ambito sparge humus reazionario e maschilista alimentando la violenza sulle
donne, sia sul piano politico, che ideologico, che economico…: il
governo Renzi, è stato detto, si ricorda di noi per “elargirci” elemosine di
stampo fascista, vedi il bonus bebè, continuando a volerci
relegare nel ruolo di moglie/madre, di “angelo del focolare” di
una famiglia che è intoccabile per questa società in quanto cellula
base di essa, ma è quella stessa famiglia che uccide quasi ogni giorno le donne
(circa 180 donne uccise solo nel 2013 e quasi tutte per mano di mariti,
conviventi, compagni ecc); la Chiesa ritorna in campo anche con il “nuovo” Papa
con l’attacco ideologico al diritto di aborto; gli attacchi sul lavoro
colpiscono inevitabilmente per prima tante donne che in diversi ambiti lavorano
non alla pari degli uomini; alle studentesse, ragazze si uccide il futuro e gli
si propina sempre più davanti un mondo fondato sulla cultura dell’immagine, del
bei corpi e tette da mettere in mostra coma fresca merce da vendere, vedi tutta
la pubblicità sessista e contro la dignità delle donne.
Una giornata in cui abbiamo posto ancora una volta la
necessità della continuità delle lotte sul piano nazionale a partire dai luoghi
specifici in cui agiamo concretamente tra le donne, per autorganizzarci nella
lotta, una lotta a 360 gradi di cui lo sciopero delle donne è stata una
tappa/scintilla importantissima che ora deve consolidarsi, che non ha nulla a
che vedere con i grigi convegni al chiuso dei palazzi delle donne borghesi
istituzionali in cui vengono invitate anche donne della polizia presentate come
quelle che “proteggono” le donne… ma chiediamo loro “Protezione? e quale
sarebbe? quella delle tante denunce che rimangono nei cassetti degli uffici e
poi le donne vengono uccise lo stesso? quella di altri servi in divisa che
dovrebbero proteggere per la strada le donne e invece stuprano come
successo con Rosa a l'Aquila? o quella verso le donne che lottano per diritti
sacrosanti come la casa che invece vengono sgomberate e manganellate dalla
polizia provocando, come successo alla donna incinta romena a Milano, un
aborto??? Di questa violenza ne vogliamo parlare???
Con un filo che ci ha legato alle altre iniziative in corso da Taranto a
Bologna, a Milano... l'iniziativa di ieri si è caratterizzata anche di un netto
aspetto internazionalista collegandosi anche alla lotta che nel mondo le donne
portano avanti contro la violenza in tutte le sue forme, per questo abbiamo
dedicato il sit-in alle coraggiose donne combattenti kurde, con uno striscione
che le giovani presenti hanno tenuto e collegandoci virtualmente anche
all’iniziativa delle compagne Mfpr a Roma all’ambasciata turca, alle donne
palestinesi e alle donne protagoniste nelle guerre popolari in particolare la
più avanzata oggi nel mondo, quella indiana… donne che giornalmente con tanta
forza combattono fino a versare il proprio sangue contro governi reazionari
e fascisti legati a doppio filo con l’imperialismo, donne che lottando al
servizio della causa generale delle masse popolari lottano anche per la propria
liberazione di donne… la rivoluzione nella rivoluzione.
Una giornata che si è conclusa a suon di “Moderno medioevo
doppia oppressione Donne in lotta per la rivoluzione”, un giovane di passaggio
ci ha chiesto "ma perchè dite sempre "CONTRO!" ci vuole anche il
"PER" per costruire qualcosa di diverso...", abbiamo detto
"CONTRO LA VIOLENZA, FRUTTO PIU'' MARCIO DI QUESTO SISTEMA SOCIALE"
E' NECESSARIO SENZA SE E SENZA MA IL CONTRO, MA NOI LOTTIAMO PER UN
GRANDE PER! PER LA VIA CHE
PORTI ALLA RIVOLUZIONE, DI CUI LA MAGGIORANZA DELLE DONNE DEVE ESSERE
PARTE DETERMINANTE, PERCHE' UNICA SOLUZIONE PER SPAZZARE VIA QUESTO
SISTEMA MARCIO CHE FA DELLA DOPPIA VIOLENZA E DOPPIA OPPRESSIONE DELLE
DONNE UN SUO CARDINE BASE!
per il Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario Palermo
Antonella Primula Daonensis
mfprpa@gmail.com
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