Ilva - Maledetti assassini - LA DENUNCIA DEL PADRE DI
FRANCESCO ZACCARIA
LA CONDANNA
A MORTE DI UN GRUISTA DELL'ILVA
L'UOMO HA PREDISPOSTO, LA SORTE HA SCELTO. E' TOCCATO A FRANCESCO ZACCARIA
1) Il dispositivo che doveva garantire l'arresto della cabina, e salvare la vita di Francesco, non era quello previsto dal progetto della gru. Il dispositivo originale, sull'altra gru ha fatto egregiamente il proprio dovere.
L'UOMO HA PREDISPOSTO, LA SORTE HA SCELTO. E' TOCCATO A FRANCESCO ZACCARIA
1) Il dispositivo che doveva garantire l'arresto della cabina, e salvare la vita di Francesco, non era quello previsto dal progetto della gru. Il dispositivo originale, sull'altra gru ha fatto egregiamente il proprio dovere.
2) Il D.V.R.
"documento di valutazione del rischio" è incompleto, non contempla il
rischio di "condizioni meteo avverse" importantissimo nel caso delle
gru.
3) Il
documento di "vita residua della gru" redatto da un ingegnere
esperto, ogni due anni, è inesistente, avrebbe dato la possibilità di
intervenire per tempo sul problema bloccando per legge l'uso delle gru.
4) I gruisti
non erano a conoscenza di un dispositivo antiuragano installato fuori le cabine
in quanto mai usato, e ammesso che Francesco ne era a conoscenza non avrebbe
potuto inserirlo, in quanto sulla stessa gru è stato rimosso.
5) Tutti i
dispositivi antiuragano di tutte le gru sono stati ripristinati dopo l'evento
del 28-11-2012.
6) Se il dispositivo d'arresto della cabina fosse stato quello di progetto, sicuramente non sarebbe precipitata a mare e Francesco era ancora accanto a noi.
6) Se il dispositivo d'arresto della cabina fosse stato quello di progetto, sicuramente non sarebbe precipitata a mare e Francesco era ancora accanto a noi.
7) Tre mesi
prima l'Arpa Puglia aveva effettuato i controlli.
Le irregolarità su scritte sono una parte di quelle riscontrate.
Questo è un estratto della documentazione presentata dal C.T.U. alla procura della Repubblica di Taranto.
Le irregolarità su scritte sono una parte di quelle riscontrate.
Questo è un estratto della documentazione presentata dal C.T.U. alla procura della Repubblica di Taranto.
La legge
presume che non è intenzione del datore di lavoro provocare la morte dei
lavoratori, è anche vero però che niente si fà per evitarla, nel nome del
profitto.
La
magistratura deve fare il suo corso e fare giustizia, non è democratico e degno
di un paese civile ammazzare un uomo due volte, la prima per il profitto la
seconda per la prescrizione.
Il papà di Francesco
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