sabato 15 novembre 2014

15 novembre: 14 novembre sciopero generale e "sociale" da Palermo

Nella giornata dello sciopero generale e “sociale” indetto dai sindacati di base, di classe e dai movimenti sociali di ieri 14 novembre, la città di Palermo è stata bloccata sin dal primo mattino innanzitutto da diversi cortei di studenti che dalle scuole superiori e dall'Università si sono snodati per raggiungere Piazza Politeama, luogo del concentramento, e poi dal corteo unitario che ha visto scendere in protesta alcune migliaia tra il grosso spezzone degli studenti e quello dei lavoratori, precari, dalla scuola, al pubblico impiego, sanità, trasporti, formazione professionale, cooperative sociali..., ai disoccupati.



Un corteo vivo che ha portato in piazza tutte le ragioni di rabbia e protesta contro il governo Renzi denunciando con forza tutti gli aspetti delle politiche antioperaie, antiproletarie e antipopolari di un governo che al servizio di padroni e banche vuole avanzare rapido nell'attacco alle condizioni di vita della masse popolari, dal Jobs Act e attacco all'art. 18, alla riforma della pubblica amministrazione, della “buona scuola”, dell'attacco alla sanità, ai servizi sociali, alla questione dell'emergenza casa, dei migranti ...


Come Slai Cobas per il s.c. siamo scesi in piazza con delegazioni di lavoratori della scuola, del Policlinico, del Comune, dei precari assistenti agli studenti disabili delle Cooperative Sociali,  di giovani disoccupati, che con la parola d'ordine “14/11 Lo sciopero generale lo cominciamo noi! Cacciare il governo Renzi al servizio di padroni e banche” e tanti cartelli hanno animato il corteo con continui slogan e denuncia contro il governo e a loro si sono uniti anche altri lavoratori di altri sindacati di base...
Con i lavoratori, i precari, i giovani disoccupati i compagni e le compagne del Circolo di Proletari Comunisti.


Forte solidarietà è stata espressa dai lavoratori sin dall'inizio del corteo ai tanti studenti scesi in protesta che hanno applaudito il messaggio dei lavoratori e che poi hanno portato nel corteo tutta la loro fresca ma determinata ribellione non solo contro la riforma della “buona scuola” ma in generale contro un sistema sociale che vuole uccidere loro il futuro trasformandoli in automi al servizio dello sfruttamento del Capitale, e la ribellione si è concretizzata in alcuni momenti del corteo in azioni “sanzionatorie” contro alcune banche con lancio di uova e fumogeni, mentre arrivavano le notizie degli studenti universitari che stavano occupando la mensa dell'università con pasti gratis in quel giorno contro l'aumento delle tasse e la carenza dei servizi a causa dei tagli continui alle risorse.




Durante il corteo sono giunte anche notizie di famiglie di senza casa che in contemporanea occupavano uno stabile contro le politiche vergognose dal governo nazionale a quelli locali in merito a questa emergenza.



Forte è stata anche la denuncia contro la repressione che questo Stato sempre più di polizia mette in campo contro le lotte in difesa del lavoro e le lotte sociali come unica risposta “risolutiva” ai bisogni reali e concreti di operai, lavoratori, precari, studenti, govani, immigrati... nell'ambito del moderno fascismo che avanza.
Lo spezzone dello Slai Cobas s.c. è stato poi caratterizzato anche dalla preponderante presenza molto attiva e combattiva delle donne lavoratrici, precarie, disoccupate, madri di studenti disabili che hanno portato nel corteo tutta la rabbia di donne proletarie contro un governo che si ricorda delle donne solo per “elargire” bonus bebè di stampo fascista “Noi non vogliamo elemosine per fare i figli “per la vostra patria”, noi siamo DONNE e non macchine riproduttrici, LAVORO INNANZITUTTO per la maggioranza delle donne che pretendono l'indipendenza economica anche contro quanto si subisce spesso all'interno della famiglia fino alla violenza e alla morte!”






Sono state salutate infine nel luogo di arrivo del corteo al palazzo della Regione con i portoni blindati e “protetti” dai servi in divisa tutte le manifestazioni che contemporaneamente si svolgevano in tutto il paese denunciando le cariche della polizia in alcune citta contro gli studenti in particolare


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