CONTINUANO IN TUTTA ITALIA GLI ATTACCHI contro attivisti sindacali in fabbrica
Giù le mani da Massimo Cappellini. Siamo tutte/i con lui, contro la rappresaglia di Piaggio.
Da Adriana Tecce
Lunedi alle 16 a Massimo Cappellini è stata consegnata o per meglio dire confezionata la terza segnalazione; alle 16,55 è stato chiamato dal suo capo e messo in cassa integrazione. La terza segnalazione porta al licenziamento qualora le osservazioni non venissero recepite dalla Piaggio.
Di cosa viene accusato?
Viene accusato di essere passato dalle linee mercoledì scorso per ricordare ai lavoratori che la Piaggio ci aveva appena negato il diritto di svolgere le assemblee e di conseguenza a proclamare uno sciopero di 2 ore a fine turno. Passando dalle linee, Cappellini, con la mascherina e nel rispetto del distanziamento sociale secondo la Piaggio avrebbe messo a rischio, visto il momento particolare, la sicurezza dei lavoratori.
Può essere questo causa di una segnalazione e del conseguente licenziamento?
È sotto gli occhi di tutti che ad altri delegati è consentito sostare sulle linee per fare pubbliche relazioni senza mai ricevere nessun tipo di richiamo. Questa rappresaglia ha radici profonde. La Piaggio, non vuole lavoratori informati e consapevoli, ma vuole soltanto braccia che producono profitto. Un gruppo che fa attività sindacale senza scendere a compromessi, senza svendere i diritti dei lavoratori va soppresso senza badare al modo. Questo deplorevole atto ci dovrebbe interrogare tutti sia come lavoratori che come sindacalisti e al di là di divisioni e idee dovrebbe portare tutti a stare a fianco di chi viene colpito in questo modo.
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