… un coordinamento
Con una lettera di Vito Totire al sindaco di Caltanissetta
Caltanissetta 12 novembre 2020: lettera aperta al sindaco e proposta di un coordinamento delle città e delle comunità italiane vittime di stragi sul lavoro
La strage sul lavoro di Caltanissetta è la più tremenda di quella accadute nella storia dell’Italia contemporanea. La strage di Gessolungo del 12 novembre 1881 contò 65 morti e fu seguita da un altro tragico evento nel 1958 con 14 morti (*). Non che si possano fare graduatorie fondate “semplicemente” sui cosiddetti numeri (che sono invece persone); è che quella di Caltanissetta è stata l’unica a vedere morire anche un alto numero di giovani “carusi” molti dei quali non furono neanche identificati. Da allora le lotte dei lavoratori e l’impegno delle istituzioni repubblicane e antifasciste hanno costruito difese e barriere che hanno, in una certa misura, evitato tragedie della stessa portata ma non hanno certo bloccato morti e stragi evitabili. Evitabili se solo fossero state rispettate le più elementari e ben conosciute misure di sicurezza spesso bypassate per esigenze di profitto ma anche per forme di incuria che a volte si potrebbero superare anche con costi irrisori o inesistenti. Abbiamo lanciato pubblicamente e formalmente questa nostra proposta (**) al sindaco del territorio di Ribolla (Siena) nel maggio 2020 – dove nonostante il covid si è tenuta una manifestazione commemorativa – e ora la estendiamo o riproponiamo a Caltanissetta, Ravenna, Torino, Modugno, Bologna, Molfetta, Casale Monferrato, Arena Po, Mineo, Barcellona Pozzo di Gotto (… purtroppo l’elenco è drammaticamente lungo) e a tutti i Comuni che sono stati teatro di stragi sul lavoro negli ultimi 150 anni della storia italiana. Nessun intento retorico e nessun rischio burocratico.
Ormai l’epidemia ci ha indotti a lavorare on line (dove si può) e questo porta – certo con una considerevole perdita in termini di relazioni sociali e contatti umani cui dobbiamo tentare di porre rimedio – a comunicare in modo diverso ma anche dandoci l’opportunità di evitare sprechi e dispendio di risorse ed energie. L’idea del coordinamento istituzionale (dei sindaci) – ma partecipato dal basso quindi con la presenza attiva di lavoratori e cittadini – può partire con un blog come strumento di raccolta e diffusione di informazioni nonché di confronto democratico sulla necessità di garantire effettivamente il diritto alla salute e alla vita nei luoghi di lavoro in Italia e in tutto il mondo. Non abbiamo modo – purtroppo – di ritenere che le condizioni in cui agivano i “carusi” di Caltanissetta nel 1881 siano oggi cancellate sul nostro pianeta né possiamo ritenere di non avere alcuna responsabilità in particolare quando (all’interno delle cosiddette leggi di mercato) “approfittiamo” opportunisticamente dello schiavismo – anche minorile – ancora diffuso nel mondo ; quei “carusi” del 1881 da Caltanissetta lanciano ancora un grido di dolore e di disperazione che dobbiamo raccogliere. Per queste motivazioni, signor Sindaco, ci consideri moralmente partecipanti alle manifestazioni di commemorazione che certamente la sua città ha programmato per il 12 novembre a ricordo di una tragedia che non si può dimenticare, nella speranza che le nuove e necessitate forme di didattica a distanza non vengano confuse col rischio che l’insegnamento della storia prenda distanza dai fatti storici con la reiterata e ipocrita prassi della “rimozione”. Quanti sono i libri di storia infatti che ricordano la strage del 1881? Diamo un contributo al coordinamento delle città e delle comunità per un futuro diverso per l’umanità intera e per il pianeta.PRIME ADESIONI Antonio Carrabba, Maurizio Portaluri e la redazione della “bottega del barbieri”
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