Un'altra questione che vorremmo trattare oggi è quella legata alla vicenda di un altro gruppo industriale importante che è l'Ilva di Taranto.
Abbiamo in diverse occasioni parlato dell'Ilva e prepariamo una campagna legata alla dichiarazione dello sciopero del 20. Intanto, nella giornata di oggi (ieri, ndr) vi è un nuovo incontro a Roma richiesto con forza dai sindacati confederali. Ma si tratta dell'ultimo di una catena di incontri che non hanno portato alcun risultato per i lavoratori, anzi, hanno mostrato sempre più di come questo governo in particolare, in prosieguo con l'opera degli altri governi, ha una sola carta da giocare, che è quella di ulteriori fondi che arrivano ai padroni dell’Acciaieria e questi fondi vengono utilizzati da Acciaierie d’Italia/Acelor Mittal, non certo per l'ambientalizzazione né per il lavoro, né per tutelare il reddito dei lavoratori, ma bensì per rilanciarsi anche nell'immagine.
Si tiene infatti il giorno dopo questo incontro un convegno promosso da Acciaierie d’Italia che ha invitato i “client” a Taranto proprio per illustrare come l'azienda stia lavorando per i profitti e per l'interesse generale, non certo dei lavoratori e delle popolazioni, ma del sistema dei padroni nel nostro paese e non solo del nostro paese. Per quel giorno è dichiarato uno sciopero di 24 ore delle organizzazioni sindacali, sciopero che se positivo è, è per essere il segno di una protesta sul modo come governo e padroni stanno affrontando il problema e di come Acciaierie Italia si auto-promuove, per mettere sotto accusa l'attuale Amministratore delegato dell'azienda che è la Morselli.
Ma quello che manca anche a questo sciopero è una piattaforma operaia che possa realmente tutelare, nel contesto della crisi e della ristrutturazione dell'Ilva, il salario, il lavoro, le condizioni di lavoro e di sicurezza. E’ sulla Piattaforma operaia che punta essenzialmente l'azione dello Slai Cobas per il sindacato di classe, piattaforma da far vivere come proposta e mobilitazione in occasione dello sciopero del 20.
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