In duecento siamo tornati a protestare davanti al negozio Mondo Convenienza di Prato. Iniziative analoghe si svolgeranno nei prossimi giorni in quindici città italiane.
Abbiamo incontrato un negozio militarizzato, con reparti antisommossa a sbarrare le porte di ingresso e addirittura dentro il punto vendita.
Una carica delle forze dell’ordine è partita dopo che un megafono et stato rivolto verso l’ingresso del negozio. Prima le spinte dei poliziotti, poi le manganellate contro manifestati con alle spalle una scalinata. È inaccettabile questa violenza gratuita contro i lavoratori.
Fa male vedere agenti della Guardia di finanza alzare i manganelli contro chi chiede il rispetto del contratto. In un paese normale abbasserebbero i manganelli e prenderebbero in mano la calcolatrice per conteggiare i milione di euro di evasione fiscale e contributiva che produce da anni il “sistema appalti” di Mondo Convenienza.
Basta lavoro povero. Basta appalti che azzerano i diritti. Stringiamoci attorno allo sciopero degli autisti, facchini e montatori che ha superato i suoi cento giorni. Pretendiamo subito l’applicazione del Contratto Nazionale della Logistica ed il ritiro dei licenziamenti contro chi si è ribellato allo sfruttamento.
Abbiamo resistito ad agosto per rilanciare la lotta a settembre. Ci siamo. Volevano arrivare ai tavoli con uno sciopero morto, con un presidio smobilitato o demolito dalle forze dell’ordine. Invece no. Ci hanno provato prima con i manganelli, poi con il logoramento, poi di nuovo con i manganelli.
La partecipazione alla protesta di oggi è un segnale all’azienda. Ma anche a chi si siederà ai tavoli a cui le rappresentanze dei lavoratori in sciopero non sono invitate. La lotta c’è. E senza risposte alle rivendicazioni decise dall’assemblea dei lavoratori, la lotta continuerà.
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