Il contratto
di cui parliamo in questo articolo è quello del Terziario, distribuzione e
servizi, che coinvolge circa 400mila
lavoratori che hanno dovuto aspettare tre
anni per aver rinnovato un contratto che sarà valido fino alla fine del
2017, “ma che avrà effetti anche nel 2018” dice il Sole 24 Ore del 13 luglio,
cioè l’accordo formale è fino al 2017 ma padroni e sindacati lo faranno durare
fino al 2018! Sarebbe stato troppo dare questo finto aumento tutto troppo in
fretta!
L’aumento
previsto è di 85 euro lorde mensili per
il quarto livello, “di cui i primi
45 euro verranno corrisposti già a partire da questo mese, ma sono state
infatti previste 4 una tantum per un ammontare complessivo di 290 euro e due di
queste verranno corrisposte in aprile e in agosto del 2018.”
“Il
contratto, tra l’altro, individua soluzioni di maggiore flessibilità in materia di orario livelli contrattuali e
mercato del lavoro sono stati definiti e sottoscritti anche specifici
protocolli su bilateralità e aperture domenicali e festive degli esercizi
commerciali.”
Particolare
attenzione viene posta sull’Ente
Bilaterale, cioè il tavolo attorno al quale siedono sindacalisti e padroni
per concertare come far funzionare meglio l‘azienda, e sulla contrattazione di secondo livello.
Gli articoli
del Sole 24 Ore che parlano dei contratti bisogna leggerli singhiozzando visto
che gli affari vanno male come dice Confesercenti: “dal 2013 ad oggi la maggior parte delle Pmi del terziario ha
registrato andamenti congiunturali negativi. In particolare nel comparto del
commercio, che ha visto le imprese di dimensioni minori continuare a subire
cali di vendite nel biennio 2014-2015 anni per i quali si era proposto auna moratoria
contrattuale”.
Piangere
miseria è uno degli sport preferiti da sempre dai padroni e, infatti, questa
moratoria l’hanno avuta eccome visto che “Nonostante il quadro economico
difficile, Confesercenti ha però ritenuto che l’intesa con i sindacati sul
salario e sulla parte normativa non fosse ulteriormente rinviabile vista anche ‘la disponibilità dei sindacati dei
lavoratori a considerare le specificità e necessità delle piccole imprese del
settore avanzate dall’associazione’”.
I sindacati infatti hanno una
elevata sensibilità quando si tratta degli interessi dei padroni e delle loro
proprie belle poltroncine, come dice la sindacalista della Cgil, Maria Grazia Gabrielli: “con questo rinnovo si pone un argine
ulteriore alle difficoltà che il settore vive rispetto al dumping contrattuale
che continua a vedere la divisione su più tavoli negoziali”.
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