lunedì 4 luglio 2016

3 giugno - Amianto all'Ospedaletto di Alessandria: associazioni e la popolazione vogliono la verità



Allarme amianto all’ospedaletto: «Bonifica subito, ci sono i bimbi»
Irene Navaro


Alessandria - «Il caso dell’ospedaletto di Alessandria è grave, trattandosi di una struttura sanitaria, oltre tutto destinata ai bambini». Lancia l’allarme amianto e vuole saperne di più Pier Luigi Cavalchini presidente di Pro Natura e coordinatore della Consulta delle associazioni ambientaliste che comprende anche Alessandria Attiva, Ampana, Italia Nostra, Legambiente e Docenti senza Frontiere. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro che ha messo a punto la strategia delle associazioni su un caso snobbato da Asl e Comune: quello dell’amianto su parte della copertura dell’ospedaletto. La Consulta chiede un incontro ad Arpa e all’Azienda ospedaliera per capire quale sia lo stato di conservazione delle coperture all’ospedale infantile e per chiedere quali sono i programmi dell’Aso in merito. Ma è chiaro che l’allarme resta: come si può mantenere la copertura in amianto in un ospedale dove sono ricoverati e curati bambini, dove lavorano medici e infermiere e ogni giorni sono presenti i familiari dei piccoli pazienti? Poche informazioni, leggi chiare ma senza finanziamenti, comuni allo sbando. Il quadro è desolante.. Dopo il “caso ospedale infantile”, dove sono presenti tetti in eternit e nessun impegno a bilancio da parte dell’azienda ospedaliera di volerlo rimuovere in tempi ragionevoli, si è aperto uno squarcio profondo sul tema delle coperture in edifici pubblici nell’alessandrino.

Gli altri casi
«Ci sono altri edifici, tra cui anche scuole, con coperture in amianto. Ci chiediamo se siano siti monitorati e tenuti sotto controllo. È quello che cercheremo di capire nelle sedi opportune» hanno dichiarato gli ambientalisti. E poi, c’è la ex caserma Valfrè. Decine e decine di metri quadrati di eternit sui tetti, a breve distanza da abitazioni, in cattivo stato di conservazione. L’Arpa nel 2011, dopo un sopralluogo, aveva prescritto la necessità di bonificare il sito, entro 24 mesi. Di mesi ne sono passati più del doppio, ma l’eternit è ancora allo stesso punto. La Valfrè è infatti di proprietà dell’Agenzia del demanio ed è questa che avrebbe dovuto procedere alla rimozione. Per contro il Comune avrebbe dovuto emettere un’ordinanza e, nel caso di inadempienza da parte del proprietario (lo Stato) procedere alla bonifica per rivalersi, casomai, sul demanio.
Gli obiettivi
«Aprire uno «sportello stabile di orientamento dei cittadini (e dei rappresentanti delle amministrazioni) per il corretto trattamento-smaltimento delle coperture in eternit-amianto presenti in provincia di Alessandria». Le leggi ci sono per proteggere la salute dei cittadini dal rischio amianto. E’ infatti del 2015 il Piano anti amianto varato dalla Regione piemonte, che impone la rimozione entro il 2025 di tutte le coperture. «Quel che manca sono o le informazioni sui finanziamenti messi eventualmente a disposizione anche ai privati, quali ditte contattare, quali procedure adottare. A volte è più facile il “fai da te”, togliendo le lastre di Eternit e sotterrandole nel primo campo che capita, mettendo seriamente a rischio la salute di chi procede all’operazione e delle generazioni future», concludono le associazioni
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