Allarme amianto
all’ospedaletto: «Bonifica subito, ci sono i bimbi»
Irene Navaro
Alessandria - «Il caso dell’ospedaletto di Alessandria
è grave, trattandosi di una struttura sanitaria, oltre tutto destinata ai
bambini». Lancia l’allarme amianto e vuole saperne di più Pier Luigi Cavalchini
presidente di Pro Natura e coordinatore della Consulta delle associazioni
ambientaliste che comprende anche Alessandria Attiva, Ampana, Italia Nostra,
Legambiente e Docenti senza Frontiere. Nei giorni scorsi si è tenuto un
incontro che ha messo a punto la strategia delle associazioni su un caso
snobbato da Asl e Comune: quello dell’amianto su parte della copertura
dell’ospedaletto. La Consulta chiede un incontro ad Arpa e all’Azienda
ospedaliera per capire quale sia lo stato di conservazione delle coperture all’ospedale
infantile e per chiedere quali sono i programmi dell’Aso in merito. Ma è
chiaro che l’allarme resta: come si può mantenere la copertura in amianto in un
ospedale dove sono ricoverati e curati bambini, dove lavorano medici e
infermiere e ogni giorni sono presenti i familiari dei piccoli pazienti? Poche
informazioni, leggi chiare ma senza finanziamenti, comuni allo sbando. Il
quadro è desolante.. Dopo il “caso ospedale infantile”, dove sono presenti tetti
in eternit e nessun impegno a bilancio da parte dell’azienda ospedaliera di
volerlo rimuovere in tempi ragionevoli, si è aperto uno squarcio profondo sul
tema delle coperture in edifici pubblici nell’alessandrino.
Gli altri casi
«Ci sono altri edifici, tra cui anche scuole, con
coperture in amianto. Ci chiediamo se siano siti monitorati e tenuti sotto
controllo. È quello che cercheremo di capire nelle sedi opportune» hanno
dichiarato gli ambientalisti. E poi, c’è la ex caserma Valfrè. Decine e decine
di metri quadrati di eternit sui tetti, a breve distanza da abitazioni, in
cattivo stato di conservazione. L’Arpa nel 2011, dopo un sopralluogo, aveva
prescritto la necessità di bonificare il sito, entro 24 mesi. Di mesi ne sono
passati più del doppio, ma l’eternit è ancora allo stesso punto. La Valfrè è
infatti di proprietà dell’Agenzia del demanio ed è questa che avrebbe dovuto
procedere alla rimozione. Per contro il Comune avrebbe dovuto emettere
un’ordinanza e, nel caso di inadempienza da parte del proprietario (lo Stato)
procedere alla bonifica per rivalersi, casomai, sul demanio.
Gli obiettivi
«Aprire uno «sportello stabile di orientamento dei
cittadini (e dei rappresentanti delle amministrazioni) per il corretto
trattamento-smaltimento delle coperture in eternit-amianto presenti in
provincia di Alessandria». Le leggi ci sono per proteggere la salute dei
cittadini dal rischio amianto. E’ infatti del 2015 il Piano anti amianto varato
dalla Regione piemonte, che impone la rimozione entro il 2025 di tutte le
coperture. «Quel che manca sono o le informazioni sui finanziamenti messi
eventualmente a disposizione anche ai privati, quali ditte contattare, quali
procedure adottare. A volte è più facile il “fai da te”, togliendo le lastre di
Eternit e sotterrandole nel primo campo che capita, mettendo seriamente a
rischio la salute di chi procede all’operazione e delle generazioni future»,
concludono le associazioni
© Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento