Morti per amianto all’Olivetti: 5 anni ai De
Benedetti, 23 mesi a Passera, assolto Colaninno
2 milioni di
risarcimenti: 17 gli imputati accusati di omicidio colposo e lesioni colpose
plurime. L’ex ad: «Farò ricorso in Appello»
La lettura
della sentenza (foto Barbara Torra)
18/07/2016
giampiero
maggio
ivrea
Cinque anni e due mesi a Carlo e Franco De Benedetti,
un anno e 11 mesi a Corrado Passera, con sospensione della pena: è il verdetto
del Tribunale di Ivrea nel processo sulle morti e gli ammalati di mesotelioma
pleurico da sospetta esposizione all’amianto alla Olivetti. Gli imputati erano
17, accusati di omicidio colposo e lesioni colpose plurime. C’era attesa
soprattutto per quel che riguardava la posizione dei «big», per i quali i pm
Laura Longo e Francesca Traverso hanno chiesto le pene più severe. Assolto
Roberto Colaninno, che era accusato di lesioni colpose nei confronti di un solo
caso. Ci saranno altri accertamenti sull’ingegnere Carlo De Benedetti: a
ordinarli è stata la giudice Elena Stoppini che, come avevano chiesto i pm, ha
disposto la trasmissione degli atti in procura per tre decessi attribuiti a un
tumore polmonare e non, come accaduto in un primo tempo, a un mesotelioma.
I RISARCIMENTI
Gli indennizzi - a titolo provvisorio - si avvicinano
ai due milioni: le somme dovranno essere versate «in solido» dagli imputati
condannati, a seconda delle singole posizioni, e da Telecom, chiamata in causa
come responsabile civile. Le provvisionali (un acconto sul risarcimento
complessivo) sono state attribuite alle persone fisiche e all’Inail, per la
quale il totale supera i 710 mila euro. Le altre parti civili, fra cui enti
territoriali, sindacati e associazioni, potranno attivare una causa
giudiziaria.
LA SODDISFAZIONE DEI PM
Laura Longo, uno dei sostituti procuratori, commenta:
«Siamo soddisfatti della sentenza, perché il tribunale ha di fatto accolto
l’impostazione dell’accusa: è stata data giustizia alle vittime e ai loro
familiari». Ha aggiunto: «Parliamo di morti che si potevano e dovevano
evitare». Intanto restano aperti altri due fascicoli su ulteriori casi:
«Purtroppo - sostiene la procura - non sappiamo quando questa ondata finirà: la
sentenza del tribunale dimostra che l’Olivetti ha usato amianto fino agli anni
Novanta». Il sindaco Carlo della Pepa commenta: «Vista l’entità delle
condanne è evidente che il tribunale ha accolto l’impostazione dei pm. C’è
stata una gestione superficiale del problema amianto, in quegli anni. Purtroppo
questa vicenda inficia la storia recente dell’Olivetti».
LE REAZIONI DEGLI AVVOCATI DELLA DIFESA
«Sono stupito e molto amareggiato per la decisione del
Tribunale di Ivrea di accogliere le richieste manifestamente infondate
dell’accusa», è il commento di Carlo De Benedetti. «Sono stato condannato per
reati che non ho commesso, come ha dimostrato l’ampia documentazione prodotta
in dibattimento sull’articolato sistema di deleghe vigente in Olivetti e sul
completo e complesso sistema di tutela della sicurezza e salute dei lavoratori,
da me voluto e implementato fin dall’inizio della mia gestione». Sottolinea: «I
servizi interni preposti alla sicurezza e alla salute dei lavoratori e alla
manutenzione degli stabili non mi hanno mai segnalato situazioni allarmanti o
anche solamente anomale in quanto, come emerso in dibattimento, i ripetuti e
costanti monitoraggi ambientali eseguiti in azienda hanno sempre riscontrato
valori al di sotto delle soglie previste dalle normative all’epoca vigenti e in
linea anche con quelle entrate in vigore successivamente». De Benedetti
conclude: «E’ stato inoltre ampiamente dimostrato in dibattimento che la
società non ha sicuramente acquistato talco contaminato da fibre di amianto fin
dalla metà degli anni ’70. Per tali ragioni, attendo di leggere le motivazioni
di questa sentenza ingiusta, ma presenterò certamente impugnazione in Appello,
fiducioso della mia totale estraneità rispetto ad accuse tanto infamanti quanto
del tutto inconsistenti. Sono vicino alle famiglie dei lavoratori coinvolti, ma
ribadisco ancora una volta che durante la mia gestione l’Olivetti ha sempre
tenuto nella massima considerazione la salute e la sicurezza in ogni luogo di
lavoro». «Sentenza profondamente ingiusta» anche per l’avvocato Guido
Carlo Alleva, difensore di Corrado Passera. «Passera - ha spiegato il legale -
è stato amministratore delegato per poco tempo e nell’ultimo periodo contestato
dall’accusa. Non c’è nessuna prova che le esposizioni all’amianto siano
avvenute in questa epoca e non c’è nessuna prova di un suo comportamento
omissivo».
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