Accordo
Fincantieri. No! Per voi e per tutti i lavoratori!
Operaicontro
Lavoratori, lavoratrici, le assemblee di
venerdì hanno messo in mostra tutta la difficoltà dei dirigenti sindacali a
sostenere che l’accordo del 24 giugno è un buon accordo, o almeno un accordo
dignitoso. In effetti, con piccole modifiche, l’accordo del 24 giugno è quello
che il padrone-Fincantieri pretendeva fin dall’inizio, perche prevede:
produttività, produttività, e ancora produttività, quindi il generale
peggioramento delle condizioni di lavoro; un salario ridotto e sempre più
incerto, perché subordinato ai profitti aziendali; deroghe (in peggio) al
contratto nazionale; il pieno mantenimento della giungla degli appalti, dove la
sola legalità è quella del super-sfruttamento; maggiori controlli sui
lavoratori; e il cosiddetto ‘welfare aziendale’, cioè una massa di soldi tolti
dal salario diretto e messi in mano a nuovi enti e carrozzoni, che dovranno
lucrare sui diritti acquisiti dei lavoratori. I dirigenti di FIM-FIOM-UILM
hanno capitolato davanti alle pretese padronali. Sostengono di aver limitato i
danni, e scaricano sui lavoratori le loro responsabilità: “Non avete lottato
abbastanza, più di questo non potevamo avere.” Ma affermando questo, i
dirigenti di FIM e UILM “dimenticano” di avere sempre sabotato gli scioperi; e
quelli della FIOM “dimenticano” di non avere mai proposto un vero piano, una
vera strategia di lotta per sconfiggere la banda-Bono, cercando anzi di
continuo di ricucire l’intesa con i sabotatori delle lotte – com’è accaduto
alla fine.
La parola ora passa ai lavoratori. E noi
vi invitiamo a dire NO.
Perché questo accordo fa fare ai
lavoratori Fincantieri passi all’indietro in tutti i campi. Dire sì
all’accordo produrrebbe altra passività e demoralizzazione, e il padrone ne
approfitterebbe per imporre ulteriori peggioramenti che non sono scritti
nell’accordo, ma sono dietro l’angolo. Attenzione: il sì o il NO non
riguardano i prossimi 3 o 4 anni, riguardano i prossimi vent’anni. E riguardano
tutti i lavoratori metalmeccanici perché per il padronato e il governo Renzi,
che è il primo azionista di Fincantieri, questo è l’accordo-pilotache
deve spianare la strada a un contratto nazionale dei metalmeccanici dello
stesso tipo. E che a sua volta, dopo il Jobs Act e il pessimo contratto dei
chimici (il primo in cui i lavoratori sono stati obbligati a restituire ai
padroni una quota di salario), dovrà dare il via libera a una serie di accordi
peggiorativi a catena. Lavoratori, lavoratrici, è per queste ragioni che i
vertici aziendali fanno intimidazioni e ricatti perché i lavoratori approvino
l’accordo, e i vertici sindacali sono mobilitati nello stesso senso e attaccano
i delegati che in diversi cantieri (Monfalcone, Marghera, Palermo, in Liguria)
hanno espresso e motivato il loro NO.
La vostra decisione non riguarda solo la
Fincantieri, ma l’intera classe operaia.
E’ un sì o un NO all’ulteriore degrado
della condizione operaia a beneficio solo ed esclusivamente degli sfruttatori
del vostro lavoro, del governo che è al servizio di padroni e banchieri,
dell’UE che impone da decenni politiche di sacrifici a esclusivo beneficio dei
capitalisti. E’ questo che volete? Pensate di poter accettare per voi e
i vostri figli questa infinita corsa all’indietro?
Il NO non sarebbe affatto un salto nel
buio, ma al contrario, un primo raggio di luce. Un primo stop a questa
corsa all’indietro. L’inizio di una svolta: basta con i sacrifici, le
rinunce, la paura! Basta con la delega a strutture sindacali che non vi
difendono! Nuovo protagonismo dei lavoratori! Piena parità tra operai diretti e
operai degli appalti, perché solo l’unità fa la forza!
Un massiccio NO per ricominciare a camminare in avanti, a schiena dritta,
sarebbe un segnale di grande importanza per voi stessi e per tutti i lavoratori!
Marghera, 17 luglio 2016
Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri
comitatosostegno@gmail.com
Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri
comitatosostegno@gmail.com
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