CONTRATTO METALMECCANICI: SECONDO I PADRONI DEVE
ESSERE LA "VIA ITALIANA ALLA PARTECIPAZIONE", CHE PER GLI OPERAI E'
LA VIA PER MENO SALARIO E PIU' SFRUTTAMENTO
Il nuovo
presidente della Confindustria Boccia sta facendo una vera e propria campagna
per imporre il superamento del CCNL e il legame scambio salario-produttività,
per legare sempre più il salario ai risultati della singola azienda, e così
dividere i lavoratori, tornare ad una sorta di "gabbia salariale
aziendale", con l'obiettivo reale di non dare aumenti salariali in nessuna
azienda e, con la giustificazione che comunque tali aumenti possono esserci
solo se aumenta la produttività, imporre più sfruttamento.
Lo
"Scambio salario/produttività", presentato dai padroni italiani come
una novità, c'è da dire che non lo è affatto. Marx ha spiegato che sempre i
capitalisti cercano di ridurre il costo della forza-lavoro aumentando il
plusvalore, o attraverso l'allungamento della giornata lavorativa (cioè della
parte della giornata in cui l'operaio lavora solo per il padrone), o con
l'intensificazione del lavoro, aumentando i carichi, i ritmi di lavoro, la
produzione dei singoli operai.
Oggi i
capitalisti nostrani ripropongono queste loro "leggi", Da cui ne
viene comunque un impoverimento del salario operaio. dato che anche lì dove a
livello aziendale ci fosse un aumento nominativo del salario a fronte
dell'aumento della produttività, quel salario di fatto non solo non
aumenterebbe ma si abbasserebbe, sarebbe più povero relativamente
all'incremento di produttività realizzato, e al maggiore utile per il
capitalista prodotto.
In questa
campagna i padroni non stanno lesinando nulla. La mettono sul piano dei valori,
di una "nuova via italiana" che deve unire lavoratori e aziende, del
dialogo, della partecipazione - come ha affermato Storchi presidente della
Federmeccanica nell'assemblea annuale dell'associazione organizzata a Brescia -
di cui sotto riportiamo stralci da un articolo su Sole 24 Ore; stanno
utilizzando il risultato del referendum in GB per fare dell'allarmismo sulle
sorti dell'industria italiana dopo Brexit e quindi chiamare sindacati e
lavoratori ad "aprire una stagione di corresponsabilità". Ma questa
volta stanno facendo anche di più, hanno fatto un questionario, su cui
"avrebbero" raccolto risposte da un campione di lavoratori
metalmeccanici da cui, secondo i loro dati, risulterebbe che gli operai sono
per la "partecipazione e collaborazione" e che sono d'accordo che i
salari siano collegati ai risultati d'impresa.
Su questo i
padroni stanno chiaramente trovando il governo Renzi al loro fianco a sostenere
che i "rischi di impresa vadano condivisi" (in cui siamo al classico:
le perdite devono essere condivise/socializzate, i profitti devono essere
privatizzati).
Il contratto
metalmeccanico, in questo senso, sta diventando e vuole essere per la
Confindustria, la Federmeccanica, e il governo, la "punta di svolta"
come dicono loro, per mettere una pietra su aumenti salariali, sui diritti
conquistati nel passato dai lavoratori, e in particolare dalla loro storica
avanguardia di lotta, gli operai metalmeccanici. Se passa in questo contratto
questo attacco, è scontato che passi, sicuramente pure peggiorato, in tutti gli
altri settori.
E' una
guerra di classe che i padroni stanno facendo, a cui occorrerebbe rispondere
con una guerra di classe da parte degli operai, perchè la “partita in gioco” lo
richiede.
Una
"guerra di classe" in cui tutti gli operai devono avere chiaro che i
sindacati confederali non solo sono armi spuntate ma armi contro.
(Dall'Art.
di Sole 24 Ore: MECCANICI, UN CONTRATTO PER LA SVOLTA - del 2 luglio):
competitivi
in un mercato in rapida evoluzione, sempre più competitivo. Per raggiungere
questo obiettivo serve un rinnovamento.... Una «via italiana alla
partecipazione» come ha spiegato ieri il presidente di Federmeccanica Fabio
Storchi, durante l’assemblea annuale dell’associazione, organizzata a
Brescia....
Uno scambio
salario-produttività che è alla base dell’attuale discussione tra imprese e
sindacati sul rinnovo del contratto dei meccanici...
Storchi ha
invitato ieri i sindacati ad «abbandonare la conflittualità che danneggia
tutti, lavoratori e imprese, per riprendere la strada del dialogo, su nuove
basi». Federmeccanica, ha ricordato, ha elaborato «un impianto contrattuale su
due livelli, fra loro coordinati e complementari, che realizzi un rapporto più
avanzato ed equilibrato tra parte fissa e variabile della retribuzione, legata
ai risultati».... (cioè) legati sempre più all’effettiva produzione di
valore»... Storchi ha assicurato che «non è uno scontro muscolare tra due
fazioni. Al contrario – ha detto – è un confronto nel quale la premessa
indispensabile è comprendere che il mondo è cambiato». Federmeccanica non
ambisce a creare nuovi modelli contrattuali astratti, ma punta a «un nuovo modo
di agire, pragmatico, per affrontare i problemi reali delle imprese e delle
persone, a cui dobbiamo dare risposte concrete».
Il
sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini (ha detto) «Ho
apprezzato la chiarezza di Storchi... nel passaggio del suo intervento in cui
sottolineato l’esigenza che i rischi di impresa vadano condivisi»
contrattualmente... L’assunzione di rischio è il cuore della funzione
imprenditoriale... Il Governo c’è – ha concluso –, perché il tema è di
interesse della collettività»
....il
presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha detto – dobbiamo chiederci
quale industria vogliamo immaginare, in rapporto alla Germania e in rapporto a
Brexit. Se non risolviamo all’interno delle fabbriche una linea di indirizzo
sulla produttività rischiamo di perdere pezzi dell’industria italiana. Si deve
aprire una stagione di corresponsabilità – ha detto il presidente –: al governo
chiediamo un intervento sugli incentivi, non sulle regole; alle banche
chiediamo di giudicarci anche sui valori qualitativi; al sindacato chiediamo di
marciare nella stessa direzione, ognuno nel proprio ruolo». L’auspicio è che
«si chiuda quanto prima – ha concluso –: non possiamo permetterci la paralisi»
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