Mentre oggi
a Roma è in corso l'incontro tra Ministro Guidi, il commissario dell'Ilva Gnudi
e Arcelor Mittal, più la Marcegaglia, all'Ilva di Taranto, sempre oggi arriva
anche la Jindal - ma le prospettive sono svendita dello stabilimento ai nuovi
acquirenti (come si fece a suo tempo con Riva), taglio di posti di lavoro,
nessun serio impegno per l'ambientalizzazione...
"... Oggi e domani la delegazione di Jindal sarà all'Ilva di Taranto
per fare un sopralluogo agli impianti, mentre giovedì e venerdì a Milano,
quartier generale della società, dove incontrerà il managing director
dell'Ilva... e probabilmente anche il commissario Piero Gnudi... Jindal è in corsa per la Lucchini di
Piombino ma è anche interessato all'Ilva così come ha fatto presente, due
settimane fa, al premier Matteo Renzi incontrato in Prefettura a Firenze...
Ora sarebbero almeno quattro i potenziali acquirenti di Ilva: oltre ad
Arcelor Mittal e Jindal, c'è anche un gruppo brasiliano e gli arabi di
Emirates, ma questi ultimi due non hanno ancora fatto passi formali. Rispetto a
Jindal, Arcelor Mittal appare tuttavia più avanti avendo cominciato prima. E
oggi pomeriggio al Mise esponenti del gruppo incontreranno il ministro dello
Sviluppo economico, Federica Guidi, e il commissario Gnudi. Dovrebbe esserci
anche il gruppo Marcegaglia in quanto soggetto potenzialmente interessato a far
parte della nuova cordata dell'Ilva... Nell'incontro odierno Arcelor Mittal –
che a Taranto ha i suoi tecnici già a giugno e per due volte – potrebbe
chiedere al Governo garanzie in ordine al percorso per l'acquisizione
dell'azienda. In sostanza, il gruppo franco indiano sembrerebbe disposto a
farsi carico dei costi industriali e ambientali dell'acquisizione (tra l'altro
il Governo ribadisce che la bonifica è una priorità) ma non di quelli derivanti
dalla vicenda giudiziaria in corso... (che dovrebbe) invece essere accollata
sul patrimonio dei Riva sequestrato dalla Procura di Milano, di cui una parte
servirebbe anche ai lavori ambientali dello stabilimento...".
(da Sole24Ore)
Il modello di riferimento sembra essere per questa
acquisizione quello dell'Alitalia. C'è da dire che se tanto mi dà tanto, c'è
eccome da preoccuparsi, visti i passaggi successivi che vi sono stati dopo
l'operazione Alitalia, con oltre duemila lavoratori fuori.
(da TarantoOggi) - "Secondo indiscrezioni provenienti dal mondo finanziario, i
futuri proprietari dell'Ilva rileveranno almeno il 30-40% delle azioni... un
altro 10-15% dovrebbe essere rilevato da un gruppo italiano (Marcegaglia e
Arvedi insieme o soltanto il gruppo Marcegaglia). Ai Riva, almeno inizialmente,
dovrebbe restare non più del 20%, proprio per evitare che facciano ancora la
parte del leone..." Si formerebbe una nuova società, "Nuova Ilva
Spa".
Ma - (continua TarantoOggi)"... nella "Nuova Ilva
Spa" non ci sarà posto per tutti gli attuali 16,200 dipendenti e per tutti
gli stabilimenti in possesso dell'attuale Ilva Spa. Sarà il nuovo acquirente a
decidere cosa tenere in vita e cosa no. E di quanto personale avrà bisogno...
Stringendo il campo ciò avverrà soprattutto per lo stabilimento di Taranto...
Tra l'altro Arcelor Mittal ha già da tempo chiarito che non ha la minima
intenzione di accollarsi i lavori previsti dal piano di risanamento
ambientale...
...L'Ilva, proprio come avvenne esattamente 20 anni fa con il gruppo Riva,
sarà svenduta dal governo italiano..."
Chi sono
Mittal e Jindal? Quei magnati venuti da Oriente signori di metalli e miniere
SONO SOTTO IL CONTROLLO DI FAMIGLIE
RICCHISSIME LE CONGLOMERATE CHE DOMINANO LA SIDERURGIA IN INDIA...
di Paola
Jadeluca
Roma Tre milioni di euro solo per i fiori. Il matrimonio da favola a
Savelletri di Fasano (40 chilometri da Brindisi) tra Rohan Meta e Ritika
Agarwa, ha fatto atterrare in Puglia uno stuolo di famiglie che messe insieme
fanno una buona quota del Pil indiano. Sarà un caso, la siderurgia l’ha fatta
da protagonista. Il padre di Rikita è Pramod Agarwal, miliardario indiano del
ferro, fondatore e proprietario del colosso Zamin Group. Mentre, tra gli
ospiti, spicca la figura di Sajjan Jindal, presidente di Jsw
Steel, che ha presentato la proposta di acquisto per le acciaierie Lucchini di
Piombino. Si dice che l’idea gli sia saltata in mente mentre era qui per il
matrimonio. “Business is business” e gli eventi mondani spesso si prestano a
forgiare business, a consolidare legami, ad ampliare il network.... La Jsw
Steel è il più grande gruppo indiano privato dell’acciaio, in piena fase di
espansione... «A Brindisi, due passi da Taranto, dove c’è la storica
Ilva, Sajjan Jindal deve aver fiutato l’aria di dismissioni che tira
sull’acciaieria italiana e ha capito che probabilmente è il momento per portare
a casa un buon affare»,
Il mercato dell’acciaio è in una fase di transizione. A livello mondiale la
domanda è ancora debole, ma l’outlook è positivo, tra il 2016-2018 dovrebbe
cessare il ciclo di sovrapproduzione per l’Europa, dove, secondo Carsten Riek,
analista di Ubs, le imprese più solide sono tutte in ripresa ed è il momento di
comprare azioni.
E la regina dei listini e dei rating è ArcelorMittal, altro
colosso del settore di origine indiana che vuole comprare l’Ilva di Taranto.
Comprare, investire, costruire: per Ernst & Young sono le tre direttrici
per conquistare posizioni... L’acciaio è il barometro dell’economia di un
paese. E l’India già oggi al quarto posto nella classifica della produzione
mondiale, dovrebbe balzare al secondo, dicono le stime di Ibef, Indian brand
equity Fondation, subito dopo la Cina, un gigante in questo ambito.
Una crescita al ritmo del 6,9% l’anno tra il 2008 e il 2012, ultimi dati
disponibili. Confermata dalle proiezioni della World Steel Association. Un
mercato dove dominano da una parte imprese pubbliche dall’altra imprese private
nelle mani di famiglie ricche ma anche potenti politicamente.
Sajjan Jindal ha altri tre fratelli, tutti al timone di comando dei
business ereditati dal padre, Om Prakash, imprenditore e parlamentare. Anche
uno dei fratelli, Naveen, è parlamentare del partito Indian National Congress.
Solo Jsw Steel, nata nel 1982, vale oggi 9 miliardi di dollari americani, ha
sei stabilimenti in India ma opera dagli Usa al Sud Africa e sta facendo
acquisizioni anche nelle miniere, altro asset importante in India, per
garantire materia prima a minor costo...
Il re dell’acciaio è Lakshmi Nivas Mittal, 49mo uomo più
potente al mondo nella classifica del magazine Forbes, a capo di Arcelor Mittal,..
E’ nato nel Rajsthan ma vive a Kensington, Londra. E’ uno degli uomini più
ricchi del pianeta. Arcelor Mittal fattura 59 miliardi di dollari. E’ quotata a
Parigi, Amsterdam, Lussemburgo, New York, Bruxelles e Madrid. Se dovesse, per
assurdo, fallire, affonderebbe gli indici di Borsa di tutto il mondo... Ora
vorrebbe comprare le acciaierie Ilva di Taranto e quelle di Genova. Due basi
chiave per partecipare all’annunciata ripresa dell’acciaieria
europea".
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