lunedì 15 settembre 2014

13 settembre: Milano - IL DISSENSO ALLA FESTA DEL PD NON È GRADITO

Una ventina di lavoratrici precarie della scuola hanno partecipato oggi al dibattito su La buona scuola alla festa del PD a Sesto San Giovanni. Dopo aver ottenuto con difficoltà la possibilità di replicare e di esprimere la propria contrarietà alle linee guida del documento esposto dall'onorevole Malpezzi, alla fine dei loro interventi sono state invitate a uscire. Di fronte alle loro vive proteste, dai toni e dai modi sempre pacifici e rispettosi, a causa dell'esposizione di un cartello sono state spintonate brutalmente da esponenti provinciali del PD e dal servizio d'ordine. Una docente precaria è stata spinta così forte da finire a terra ferendosi a un braccio. Solo dopo l'intervento della Digos in difesa delle professoresse, i dirigenti del PD si sono allontanati.
Tale atto di repressione è avvenuto solo ed esclusivamente perché le docenti precarie tentavano legittimamente di contestare l'ennesimo tentativo di far passare per assunzioni ulteriori tagli alle risorse per la scuola statale e ai diritti dei lavoratori.
Smentiamo le ricostruzioni apparse su Il Giornale e altri organi di stampa circa gli insulti che le precarie avrebbero rivolto al pubblico e alle autorità presenti.
Coordinamento Lavoratori della scuola "3 ottobre"
coordinamento3ottobre@gmail.com


di seguito riportiamo l'articolo del Giornale e un primo attestato di solidarietà a cui ci uniamo come Slai Cobas sdc Milano e in particolare alla compagna gettata a terra da un'energumeno del PD sotto gli occhi "vigili" della digos, che ha poi "invitato" la compagna a fare una denuncia se voleva

I precari contro Renzi: "Il Miur crea guerre tra poveri"
Protesta delle insegnanti precarie alla Festa dell'Unità: "Le docenti aggredite fisicamente da uomini con il cartellino del Pd"
Giovanni Masini - Dom, 14/09/2014 - 18:27

Nuovo anno scolastico, vecchi malumori. All'indomani dei tafferugli scoppiati ieri alla Festa dell'Unità milanese a margine di un dibattito sulla scuola, i precari non rinunciano a far sentire la propria voce.
"Le giovani insegnanti precariepresenti all'incontro con l'onorevole Malpezzi sono state aggredite fisicamente", denuncia un'insegnante, precaria da otto anni, parlando a ilGiornale.it.
"Mentre la deputata stava ancora rispondendo alle nostre domande sulle linee guida delpiano-scuola, ci è stato detto che erano scaduti i termini e che bisognava fare spazio al dibattito successivo."
"Allora alcune delle insegnanti presenti al dibattito hanno chiesto le assunzioni", racconta l'insegnante, "aprendo un cartello con slogan ironici". Per tutta risposta, prosegue il racconto, le giovani precarie sono state avvicinate da uomini con il cartellino del Pd che, "infastiditi", si sono fatti sotto strappando loro il cartello delle mani.
A questo punto "le ragazze hanno alzato la voce, e gli uomini del Pd le hanno spinte fuori dalla tensostruttura, facendone cadere una a terra", prosegue l'insegnante. Un comportamento violento che nessuno si aspettava, prosegue la docente: "Sono addirittura intervenuti gli uomini della Digos e ci hanno chiesto se volessimo sporgere denuncia, cosa che poi abbiamo scelto di non fare".
In un comunicato emesso dal "Coordinamento 3 ottobre" i lavoratori della scuola inoltre sostengono che la protesta, sempre "pacifica e rispettosa, senza insulti", sia stata accolta da una "repressione" portata avanti a colpi di "brutali spintoni".
Ma le proteste non sembrano certo finite qui: "Queste linee guida contengono solo tagli - conclude amareggiata la docente - Noi cerchiamo solo il dialogo, ma il Miur di anno in anno ogni volta che mette mano alla scuola fa ulteriori danni mettendo gli insegnanti gli uni contro gli altri e creando una guerra tra poveri."

 SOLIDARIETA' AI PRECARI DI MILANO: QUANDO LA CONTESTAZIONE SI FA DURA,
IL PD PICCHIA DURO!
Riceviamo, dai nostri amici e compagni di lotta di Milano, immagini e
testimonianze relative alla brutale estromissione di una delegazione di
precari da una sala in cui si svolgeva un incontro di presentazione del
piano Renzi per la "buona Scuola", a Sesto San Giovanni. I nostri
colleghi, pi? volte interrotti nei loro interventi e poi zittiti del
tutto, hanno denunciato l'inconsistenza e la natura ricattatoria della
proposta renziana, esposta poco prima dall'onorevole Malpezzi, che
estende alla Scuola "scopi e metodi" di un'imprenditoria predatoria e
insofferente di regole, e hanno rimarcato la continuità del progetto del
governo con l'impianto della famigerata Legge Aprea, che decretava la
morte della partecipazione democratica, della collegialità e
dell'orizzontalità dei rapporti all'interno della Scuola.

A seguito di tale intervento, tanto duro nei toni quanto civile nei
modi, i precari sono stati invitati perentoriamente a uscire e, dopo
l'esposizione di un cartello innalzato per protestare contro la censura,
sono stati spintonati e cacciati dalla sala con violenza. Una docente,
spinta fino a cadere, è rientrata a casa con un gomito sbucciato, che
brucia a tutti i membri del Coordinamento napoletano, umiliati nella
persona della collega, e che dimostra la necessit? del Pd di ricorrere a
quello che Eco chiama "il non-argomento della violenza", data la
mancanza di validi argomenti a supporto della propria politica.

Il Coordinamento Precari Scuola Napoli, sdegnato per il trattamento
riservato ai colleghi milanesi e ancor più per la calunniosa versione
dei fatti riportata da "il Giornale", che, come abituato a fare, ha
amplificato e giustificato la violenza dei suoi padroni inventandosi che
i docenti hanno rivolto insulti e minacce agli esponenti del Pd, esprime
piena solidarietà ai compagni di tante battaglie in difesa della Scuola,
condividendo ragioni e contenuti della loro protesta, che è comune a
tutti quelli che hanno a cuore la libertà di insegnamento,
imprescindibile requisito e contrassegno di un ordinamento conforme al
dettame costituzionale, nonch? la preservazione della funzione sociale
della Scuola pubblica, laica inclusiva e multiculturale.

Il Coordinamento condanna l'atteggiamento "antidialettico" del partito
di una maggioranza mai verificata, che sempre più svela il suo vero
volto liberticida e repressivo, come dimostra anche la scelta di
proseguire l'incontro a porte chiuse, perfettamente sovrapponibile
all'ipocrita indizione di una finta "consultazione democratica"
sull'ennesima controrifoma concepita come un aut-aut, scritta sotto
l'ombrellone da burocrati senza alcuna competenza in materia di
istruzione e finalizzata allo smantellamento definitivo del sistema
scolastico per il tramite del suo asservimento ai bisogni di un mercato
che fagocita e pretende manodopera precaria usa-e-getta a costo zero.

Stanchi di ridicole menzogne sui ruoli e sui pensionamenti promessi e
mai finanziati (e comunque condizionati alla rinuncia a diritti
inalienabili o acquisiti), stanchi di diffamazioni insopportabili e di
narrazioni inaccettabili e irresponsabili del rapporto tra lavoratori e
governo, i precari della Scuola, insieme ai docenti di ruolo, agli
studenti e a tutti coloro che non si lasciano confondere né da
clowneschi annunci né dalle fanfare del circo del potere, continueranno
ad animare e organizzare la contestazione, che avrà un primo culmine
nello sciopero del 10 ottobre prossimo, perché un'Italia senza Scuola e
senza diritti fa molta più paura e molto più male di una sbucciatura.

Il Coordinamento Precari Scuola Napoli

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