Amianto-killer, 400 vittime in
città. E dal 2015 la vera “apocalisse”
Triste
primato per la Liguria: il mesotelioma sta dilagando
La Spezia,
21 settembre 2014 - CHIEDONO che sia fatta giustizia. La loro voce
grida forte anche da lassù, da dove sono volati cercando di liberarsi dalla
sofferenza. Le quattrocento vittime degli ultimi sette anni hanno un nome, una
storia troppo simile e un unico nemico: l’amianto, il “compagno” di vita che ha
silenziosamente avvelenato il loro sangue. Il bollettino di guerra della Spezia
è già pesante, ma è destinato addirittura ad aggravarsi. Il vero flagello,
infatti, deve ancora abbattersi su quell’esercito di militari, adesso sparsi
lungo l’intero Stivale, e semplici cittadini che per lavoro o per pura fatalità
sono entrati in contatto con la polvere letale: la vera emergenza scatterà dal
prossimo anno. «Le statistiche annunciano un incremento importante del
mesotelioma in provincia, ma anche a livello nazionale, tra il 2015 e il 2020 —
spiega Pietro Serarcangeli, presidente dell’Afea, l’associazione che combatte
al fianco degli esposti all’amianto e dei loro familiari —. Cinque anni durante
i quali potrebbe verificarsi una vera e propria esplosione di casi». Se nel
2012 le malattie professionali legate all’amianto in Italia furono 564 l’anno
successivo lievitano a 689, con un grande contributo della Liguria che nel 2012
ha registrato 88 casi e nel 2013 ben 93 (per quanto riguarda la sola
asbestosi). Nessuna mera previsione allarmistica, quindi, ma soltanto quella
che scaturisce dalla sintesi fredda dei numeri e di un calcolo che tiene conto
di fattori precisi quali l’uso comune dell’amianto, il suo divieto all’inizio
degli anni Novanta e la lunga latenza della malattia.
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