mercoledì 15 giugno 2016

13 giugno - Chi accetta l'accordo di gennaio 2014.......

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non è un sindacato di classe
chi passa dalla fiom all’usb passa da una burocrazia sindacale a un’ altra
il resto sono chiacchiere

Slai Cobas per il sindacato di classe 



da controlacrisi.org
Lo sciopero generale in vista delle proteste contro la legge di stabilità e una iniziativa in Fca. In quella stessa Fca che ha avuto una parte rilevante nell’ultimo scontro in Cgil, con l’accusa di incompatibilità scagliata dalla Fiom contro alcuni sindacalisti e alcuni delegati. Gli Incompatibili-ex Cgil che stanno per arrivare in Usb ricominciano da qui la loro attività sindacale. E l’assemblea che questa mattina si è tenuta a Roma (centro congressi Cavour) è stata l’occasione per sottolineare come il percorso è davvero per “un sindacato un’altra cosa”. Sarà un’altra cosa anche per Usb che, come sottolinea nel suo intervento Paolo Leonardi, dovrà abbandonare del tutto la pelle del “sindacato di base”. Insomma, l’accordo del 10 gennaio del 2014, che Usb alla fine ha dovuto accettare per forza di cose, sta agendo come uno spartiacque. E rappresenta anche la valvola che non permetterà al movimento sindacale di finire, almeno per il momento, “sotto pressione”.
Sono proprio quelle regole ferree, infatti, ad impedire, per ora, il passaggio dei rappresentanti sindacali da una sigla ad un’altra. Risultato, potrebbero essere molti di più ad andarsene dalla Cgil, sempre più somigliante a un “centro servizi”, verso il “nuovo soggetto” sindacale. Ma se ciò non avviene ora è anche in relazione alla perdita della titolarità della rappresentanza. Bisognerà vedere, quindi, cosa accade di volta in volta in occasione delle varie tornate elettorali in azienda. Riuscirà il nuovo soggetto sindacale a diventare una organizzazione democratica e di massa? “E’ possibile dimostrare che si ottengono risultati fuori della Cgil”, dice Sergio Bellavita. Anche perché, il sindacato che verrà, come sottolinea Maria Pia Zanni, dovrà porsi il problema “dell’unità di classe”. E nello scenario profondamente mutato dal punto di vista strutturale, e a causa della crisi e a causa delle molteplici facce del lavoro precario, sarà una sfida non da poco. Interviene, tra gli altri, anche Mimmo De Stradis, ex delegato Fiom, che è stato un po’ tra gli iniziatori di questa fase che ha portato poi all’abbandono della Cgil da parte di Bellavita e degli altri. “La burocrazia della Cgil non è compatibile con i lavoratori”, dice. Difficile dargli torto visto che la sua incompatibilità è stata decisa per il solo fatto di aver tentato di costruire un coordinamento trasversale di lavoratori Fca. Insomma, alla fine, un concetto di incompatibilità dettato esattamente dall’accordo del 10 gennaio 2014. Stando a quelle regole, infatti, non puoi tentare di ribaltare le norme di un testo appena firmato. E’ ovvio, quindi, che tra i compiti di Usb ci sarà anche quello di provare a forzarlo da dentro. “Bisogna essere più ambiziosi del sindacato di base – sottolinea Giorgio Cremaschi nel suo intervento -.I lavoratori italiani hanno bisogno del sindacato di classe. Ci sono le condizioni per sfondare”.


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