non è un sindacato di classe
chi passa dalla fiom all’usb passa da una burocrazia sindacale a un’ altra
il resto sono chiacchiere
Slai Cobas per il sindacato di classe
da controlacrisi.org
Lo sciopero generale in vista delle
proteste contro la legge di stabilità e una iniziativa in Fca. In quella stessa
Fca che ha avuto una parte rilevante nell’ultimo scontro in Cgil, con l’accusa
di incompatibilità scagliata dalla Fiom contro alcuni sindacalisti e alcuni
delegati. Gli Incompatibili-ex Cgil che stanno per arrivare in Usb ricominciano
da qui la loro attività sindacale. E l’assemblea che questa mattina si è tenuta
a Roma (centro congressi Cavour) è stata l’occasione per sottolineare come il
percorso è davvero per “un sindacato un’altra cosa”. Sarà un’altra cosa anche
per Usb che, come sottolinea nel suo intervento Paolo Leonardi, dovrà
abbandonare del tutto la pelle del “sindacato di base”. Insomma, l’accordo del
10 gennaio del 2014, che Usb alla fine ha dovuto accettare per forza di cose,
sta agendo come uno spartiacque. E rappresenta anche la valvola che non
permetterà al movimento sindacale di finire, almeno per il momento, “sotto
pressione”.
Sono proprio quelle regole ferree, infatti, ad impedire, per ora,
il passaggio dei rappresentanti sindacali da una sigla ad un’altra. Risultato,
potrebbero essere molti di più ad andarsene dalla Cgil, sempre più somigliante
a un “centro servizi”, verso il “nuovo soggetto” sindacale. Ma se ciò non
avviene ora è anche in relazione alla perdita della titolarità della
rappresentanza. Bisognerà vedere, quindi, cosa accade di volta in volta in
occasione delle varie tornate elettorali in azienda. Riuscirà il nuovo soggetto
sindacale a diventare una organizzazione democratica e di massa? “E’ possibile
dimostrare che si ottengono risultati fuori della Cgil”, dice Sergio Bellavita.
Anche perché, il sindacato che verrà, come sottolinea Maria Pia Zanni, dovrà
porsi il problema “dell’unità di classe”. E nello scenario profondamente mutato
dal punto di vista strutturale, e a causa della crisi e a causa delle
molteplici facce del lavoro precario, sarà una sfida non da poco. Interviene,
tra gli altri, anche Mimmo De Stradis, ex delegato Fiom, che è stato un po’ tra
gli iniziatori di questa fase che ha portato poi all’abbandono della Cgil da
parte di Bellavita e degli altri. “La burocrazia della Cgil non è compatibile
con i lavoratori”, dice. Difficile dargli torto visto che la sua
incompatibilità è stata decisa per il solo fatto di aver tentato di costruire
un coordinamento trasversale di lavoratori Fca. Insomma, alla fine, un concetto
di incompatibilità dettato esattamente dall’accordo del 10 gennaio 2014. Stando
a quelle regole, infatti, non puoi tentare di ribaltare le norme di un testo
appena firmato. E’ ovvio, quindi, che tra i compiti di Usb ci sarà anche quello
di provare a forzarlo da dentro. “Bisogna essere più ambiziosi del sindacato di
base – sottolinea Giorgio Cremaschi nel suo intervento -.I lavoratori italiani
hanno bisogno del sindacato di classe. Ci sono le condizioni per sfondare”.
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