Ieri una
rappresentanza dei migranti del centro di Paolo VI, gestito dall'ass. "noi
e voi", superando paure, hanno preso il coraggio nelle loro mani e hanno
fatto un presidio sotto la Prefettura con lo Slai Cobas sc.
Vi erano i
migranti che già da alcuni mesi sono a Taranto, parte provenienti da altre
città, Catania, ecc., e alcuni giunti appena nei giorni scorsi, dal loro
viaggio in mare.
Poco dopo
c'è stato un incontro della viceprefetto, Dr.ssa
Trematerra, con una loro delegazione.
I migranti
hanno chiesto di intervenire su una serie di problemi:
- Nessuno di
loro, anche chi sta da più di tre mesi in Italia, ha il permesso di soggiorno,
nè chiaramente documenti di identità. Nè sanno nulla circa le loro richieste di
"permesso d'asilo".
Su tutto questo manca un'assistenza legale; non sono informati se c'è e chi sia l'avvocato che li può assistere:
- manca una reale assistenza sanitaria, non sanno a quale medico possono rivolgersi in caso di malessere, nè un medico va presso il centro;
Su tutto questo manca un'assistenza legale; non sono informati se c'è e chi sia l'avvocato che li può assistere:
- manca una reale assistenza sanitaria, non sanno a quale medico possono rivolgersi in caso di malessere, nè un medico va presso il centro;
Ma ci sono
anche tutta una serie di problemi quotidiani, dalle docce insufficienti (ve ne
sarebbe una per più di 60 persone), che sono anche prive di acqua calda, alla
scarsità di detergenti personali e detersivi per i vestiti, al cibo che è poco
e non buono.
Così come i
migranti lamentano l'assenza di corsi per imparare la lingua italiana.
I nuovi migranti, poi, arrivati da alcuni giorni dormono in uno stanzone spoglio, con le aperture in alto, prive di finestre.
I nuovi migranti, poi, arrivati da alcuni giorni dormono in uno stanzone spoglio, con le aperture in alto, prive di finestre.
I centri di
accoglienza non possono essere dei "parcheggi" - è stato detto alla
vice prefetto.
Ciò che lamentano di più i migranti è, non a caso, l'assenza di informazione.
Ciò che lamentano di più i migranti è, non a caso, l'assenza di informazione.
Perchè non
si tratta solo di garantire condizioni di vita dignitose nei centri, ma che i
migranti stessi siano protagonisti e possano decidere della loro situazione,
della loro vita.
Questa
mobilitazione ha conseguito un primo risultato: la prefettura si è attivata
verso l'associazione che ha contattato lo Slai Cobas. Nei prossimi giorni si
terrà, quindi, un incontro tra Slai Cobas e associazione.
Ancora una volta, come è stato per i migranti del Bel Sit, si dimostra che è la lotta dei migranti, la mobilitazione con lo Slai Cobas che serve.
Ancora una volta, come è stato per i migranti del Bel Sit, si dimostra che è la lotta dei migranti, la mobilitazione con lo Slai Cobas che serve.
Questo è un
messaggio di incoraggiamento per tutti i migranti che sono a Taranto
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