l'attacco repressivo dello Stato borghese verso i lavoratori della TNT di Piacenza è un attacco non solo alle lotte dei lavoratori, ma a tutto il sindacalismo classista e combattivo, al patto d'azione anticapitalista per il fronte unico di classe, a tutta l'opposizione proletaria e popolare - sia nelle sua forma esistente, sia nella sua forma potenziale
questa repressione mette subito in chiaro la natura del nuovo governo draghi, governo della Confindustria, grande finanza, poteri forti appoggiato da tutti i partiti in parlamento ,dai sindacati confederali, ma sopratutto un governo politico di destra da stato di polizia e da moderno fascista - segnato non tanto della gestione di soldi europei e di bilancio, che qualsiasi governo dei padroni farebbe, nè dall'emergenza pandemica per la quale questo governo fa già peggio di Conte, ma nella repressione delle lotte e dell'opposizione politica reale ,, che esso in nome dell'unità nazionale e dell'emergenza pandemica non ammette e reprime
lo Slai Cobas per il sindacato di classe esprime la massima solidarietà ai lavoratori e ai compagni colpiti, chiede l'immediata scarcerazione degli arrestati e si mobilita da subito per le opportune iniziative di lotta decise a livello locale e nazionale
per Taranto la prima iniziativa è una assemblea giovedi' 11 ore 18 sede Slai Cobas del patto d'azione
Slai Cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale
10 marzo 2021
info
Piacenza : 25 perquisizioni e 2 arresti tra gli operai della TNT. Massima solidarietà! Libertà per gli arrestati!
E’ scattata alle 6 di questa mattina a Piacenza un'operazione di polizia contro gli operai della TNT-FedEx del SI Cobas di Piacenza, dove in occasione dello sciopero dell'8 marzo si è tenuta una significativa manifestazione davanto Amazon. Sono colpevoli di avere resistito nelle scorse settimane all'attacco ai loro posti di lavoro, di aver scioperato 13 giorni, di aver alla fine conquistato con un accordo favorevole. E la vendetta di governo e Stato dei padroni, a mezzo della Magistratura al loro servizio è scattata rapida,in forza dei decreti Salvini, mai effettivamente modificati dal successivo governo, che garantiscono solo la sicurezza dei padroni, criminalizzando i picchetti. All'alba di oggi state perquisite le case di 25 lavoratori. Al momento si sa che 2 di loro, Arafat e a Carlo, sono stati detenuti agli arresti domiciliari. L’accusa è di “resistenza aggravata”, quando la realtà è che fu la polizia, col pretesto del rispetto del coprifuoco anti Covid, ad aggredire i lavoratori per spezzare il picchetto. A Piacenza si sta tenendo un presidio immediato di solidarietà sotto la questura. La portata nazionale di questa operazione repressiva è chiara a tutti, altrettanto forte e ampia deve essere la risposta per fermare questa operazione e ottenere l’immediata libertà degli arrestati.
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