26 MARZO SCIOPERO NAZIONALE DELLA LOGISTICA. AL CENTRO IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E LA LOTTA CONTRO LA REPRESSIONE, AL TEMPO DEL GOVERNO DRAGHI. MA PER UN MILIONE DI LAVORATORI DEL SETTORE LA LOTTA CONTRO I PADRONI DEVE FARE I CONTI CON CGIL CISL UIL E LA LORO PIATTAFORMA CHE RIPORTA INDIETRO IL SETTORE DI 10 ANNI. È UNO SCONTRO PER IL POTERE. I CASI DEI MAGAZZINI ITALTRANS DI CALCIO, E EX AUCHAN DI CHIARI, CHE SI INTRECCIANO SOTTO IL MONOPOLIO ‘LOCALE’ DI ITALTRANS
Oggi anche i lavoratori di alcune cooperative del magazzino Italtrans di Calcio, sono in sciopero. Contratto nazionale, condizioni di lavoro, salario, sicurezza, contro la repressione pesante nel magazzino e a fianco dei lavoratori Tnt Fedex di Piacenza.
I lavoratori della coop Prometeo, del magazzino di Chiari ex Auchan, invece tecnicamente non possono scioperare, sono in cassa integrazione da ottobre, magazzino chiuso per cambio del committente, ma tenacemente difendono il loro posto di lavoro e le condizioni contrattuali raggiunte dopo 10 anni dentro il magazzino.
Le sorti di due magazzini che si incrociano, per il passaggio del secondo sotto il controllo di Italtrans, in crescita esponenziale per magazzini aperti, volumi di merci, numero di mezzi pesanti e di lavoratori concentrati nelle piattaforme logistiche, con un forte livello di sfruttamento: le famigerate ‘medie’ di Italrans, 22/24 pallets l’ora da movimentare per i carrellisti, 180/200 colli l’ora da prelevare per i pikeristi, a tutti i costi, con giornate di 12 ore molto frequenti.
I lavoratori di Chiari tengono da mesi una difficile mobilitazione permanente per il loro posto di lavoro, tanto semplice nella rivendicazione, quanto sovversiva verso il sistema ricattatorio degli appalti: anche se cambia il padrone delle merci, il posto di lavoro è nostro, siamo operai del magazzino, non schiavi della cooperativa.
Un sistema che come un moderno caporale, seleziona i lavoratori, non sulla piazza principale del paese, ma sotto il peso degli accordi di cambio appalto firmati con i confederali. Per nuovi contratti di volta in volta al ribasso. Tempo determinato, livello minimo di inquadramento… tantissimi straordinari, per buste paga da 1200 euro e meno.
Quella dei lavoratori di Chiari è la lotta su un nodo decisivo, che interpreta l’interesse generale dei lavoratori della logistica, è una lotta pienamente interna allo sciopero del 26 marzo della logistica.
Ora il magazzino di Chiari sta riprendendo vita, con le prime squadre ‘selezionate’ che arrivano proprio dal polo logistico Italtrans di Calcio.
L’unità dei lavoratori, l’unità dei sindacati di classe sono determinanti, per lo sviluppo della lotta, per l’avanzamento dei lavoratori nello scontro sociale e politico che di fatto si è aperto, davanti alla Prefettura che, dopo mille promesse di impegno non mantenute, ignora i lavoratori che rischiano il licenziamento quando nel magazzino tra pochi giorni riprenderanno i lavori con centinaia di operai, è parte integrante del sistema che da base legale al moderno caporalato, voluto dai padroni e difeso dallo Stato.
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Lavoratori, mercoledì 24 e giovedì 25 in presidio davanti alla Prefettura di Brescia e al Comune di Chiari per le mille promesse di impegno non mantenute.
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