Gli operai
erano scesi nella miniera a Benoni, vicino Johannesburg, sabato. A bloccare
l'uscita un grosso masso precipitato in seguito a una frana. I soccorritori
sono riusciti a parlare con un gruppo di trenta uomini che si trova più in
alto
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"IL
POZZO maledetto, quello del sogno d'oro che diventa incubo di sabbia e fango,
si chiama "New Kleinfontein 6". E' solo un condotto di ventilazione
nella vecchia miniera abbandonata di Benoni, alla periferia di Johannesburg. Ma
era la speranza per i disperati che si sono improvvisati minatori, entrando
illegalmente per scavare con mezzi di fortuna, come in Africa è pratica
diffusa. La miniera appartiene alla compagnia cinese Gold One, che per adesso
non ritiene di dover tornare a scavarci. Ma la gente di Benoni non si è curata
delle carte e dei diritti: ha scavato un tunnel accanto alla chiusura del
condotto e ha affrontato il destino nei budelli del sottosuolo sudafricano,
ricco di promesse e di trappole. Quando il condotto è crollato alle spalle dei
minatori, la terra si è richiusa a ingoiare un gruppo di uomini spaventati,
forse duecento
Le grida di
aiuto dal sottosuolo hanno attirato l'attenzione, l'allarme è stato dato e le
operazioni di soccorso sono iniziate. La polizia ha chiesto l'aiuto della ER24,
una ditta privata di soccorsi. L'impresa ha trovato una gru per spostare una
lastra di cemento che sbarrava l'accesso al condotto, ed è riuscita a riportare
alla luce dodici minatori abusivi. Ma l'abbraccio con le famiglie è durato
molto poco: dopo un sommario esame medico, i sopravvissuti sono stati
arrestati. Due di loro, sostiene qualche testimonianza, avrebbero cercato di
tornare nella miniera dopo aver visto gli agenti. Adesso la scaletta di corda
utilizzata dalla prima dozzina di minatori per tornare alla luce pende nel
pozzo, senza nessuno che ci si aggrappi. Eppure le viscere della terra
trattengono ancora, dicono i pochi fortunati riemersi, duecento minatori, o magari
anche di più. Hanno ricevuto acqua e cibo, ma nessuno sale più.
Le squadre di salvataggio non sono del tutto persuase: forse, scrive il corrispondente del "Guardian", sotto terra c'è appena una manciata di uomini... Quale che sia il numero reale dei sepolti vivi, la scaletta resta a penzolare inutilizzata nel pozzo di aerazione numero 6 non perché i crolli delle gallerie senza sicurezza trattengano i più disgraziati sotto i detriti... Sono ex minatori licenziati o lavoratori "informali", come si chiamano, a metà fra il rispetto e l'ipocrisia, i disperati che ogni giorno si arrangiano a inventare la sopravvivenza sulle strade dell'Africa... Con l'arrivo del buio l'azienda mineraria ha ordinato al personale di sicurezza di montare la guardia vicino al pozzo d'aerazione. Nessuno esce da qui senza pagare le conseguenze del suo gesto, dicono i cinesi: quel cunicolo buio appartiene alla Gold One, ricco che sia d'oro o solo di illusioni" (da Repubblica)
Le squadre di salvataggio non sono del tutto persuase: forse, scrive il corrispondente del "Guardian", sotto terra c'è appena una manciata di uomini... Quale che sia il numero reale dei sepolti vivi, la scaletta resta a penzolare inutilizzata nel pozzo di aerazione numero 6 non perché i crolli delle gallerie senza sicurezza trattengano i più disgraziati sotto i detriti... Sono ex minatori licenziati o lavoratori "informali", come si chiamano, a metà fra il rispetto e l'ipocrisia, i disperati che ogni giorno si arrangiano a inventare la sopravvivenza sulle strade dell'Africa... Con l'arrivo del buio l'azienda mineraria ha ordinato al personale di sicurezza di montare la guardia vicino al pozzo d'aerazione. Nessuno esce da qui senza pagare le conseguenze del suo gesto, dicono i cinesi: quel cunicolo buio appartiene alla Gold One, ricco che sia d'oro o solo di illusioni" (da Repubblica)
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