venerdì 28 febbraio 2014

17 febbraio: SUDAFRICA, OLTRE 200 OPERAI BLOCCATI IN MINIERA D'ORO ILLEGALE

Gli operai erano scesi nella miniera a Benoni, vicino Johannesburg, sabato. A bloccare l'uscita un grosso masso precipitato in seguito a una frana. I soccorritori sono riusciti a parlare con un gruppo di trenta uomini che si trova più in alto
"IL POZZO maledetto, quello del sogno d'oro che diventa incubo di sabbia e fango, si chiama "New Kleinfontein 6". E' solo un condotto di ventilazione nella vecchia miniera abbandonata di Benoni, alla periferia di Johannesburg. Ma era la speranza per i disperati che si sono improvvisati minatori, entrando illegalmente per scavare con mezzi di fortuna, come in Africa è pratica diffusa. La miniera appartiene alla compagnia cinese Gold One, che per adesso non ritiene di dover tornare a scavarci. Ma la gente di Benoni non si è curata delle carte e dei diritti: ha scavato un tunnel accanto alla chiusura del condotto e ha affrontato il destino nei budelli del sottosuolo sudafricano, ricco di promesse e di trappole. Quando il condotto è crollato alle spalle dei minatori, la terra si è richiusa a ingoiare un gruppo di uomini spaventati, forse duecento
Le grida di aiuto dal sottosuolo hanno attirato l'attenzione, l'allarme è stato dato e le operazioni di soccorso sono iniziate. La polizia ha chiesto l'aiuto della ER24, una ditta privata di soccorsi. L'impresa ha trovato una gru per spostare una lastra di cemento che sbarrava l'accesso al condotto, ed è riuscita a riportare alla luce dodici minatori abusivi. Ma l'abbraccio con le famiglie è durato molto poco: dopo un sommario esame medico, i sopravvissuti sono stati arrestati. Due di loro, sostiene qualche testimonianza, avrebbero cercato di tornare nella miniera dopo aver visto gli agenti. Adesso la scaletta di corda utilizzata dalla prima dozzina di minatori per tornare alla luce pende nel pozzo, senza nessuno che ci si aggrappi. Eppure le viscere della terra trattengono ancora, dicono i pochi fortunati riemersi, duecento minatori, o magari anche di più. Hanno ricevuto acqua e cibo, ma nessuno sale più.
Le squadre di salvataggio non sono del tutto persuase: forse, scrive il corrispondente del "Guardian", sotto terra c'è appena una manciata di uomini... Quale che sia il numero reale dei sepolti vivi, la scaletta resta a penzolare inutilizzata nel pozzo di aerazione numero 6 non perché i crolli delle gallerie senza sicurezza trattengano i più disgraziati sotto i detriti... Sono ex minatori licenziati o lavoratori "informali", come si chiamano, a metà fra il rispetto e l'ipocrisia, i disperati che ogni giorno si arrangiano a inventare la sopravvivenza sulle strade dell'Africa... Con l'arrivo del buio l'azienda mineraria ha ordinato al personale di sicurezza di montare la guardia vicino al pozzo d'aerazione. Nessuno esce da qui senza pagare le conseguenze del suo gesto, dicono i cinesi: quel cunicolo buio appartiene alla Gold One, ricco che sia d'oro o solo di illusioni" (da Repubblica) 


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