Roma, artigiani e commercianti
in piazza: "A rischio la pace sociale"
Si tratta di
medi e piccoli imprenditori che nella prima repubblica stavano legati e
proliferavano all'ombra della DC, poi dei socialisti, ma con legami anche con
l'ex Pci via via che si diventava un partito borghese; poi sono stati
berlusconiani e nel nord sono loro che hanno ingrossato le fila della
Lega.
Ora, la Lega
cerca di stargli dietro, ma il partito di maggior riferimento, che gli fa
simpatia è il M5S
Si sono
retti utilizzando, e non solo al sud, il lavoro nero.
Con la crisi
vanno in fallimento, non ce la fanno ad andare avanti. Rivendicano dal governo
misure urgenti in termini di tasse, semplificazioni, no alla burocrazia,
richiesta di facilitazioni per il credito... e taglio del costo del lavoro.
Non si
rivolgono, non dicono una frase di denuncia dei loro "padri", le
grandi aziende capitalistiche, spesso multinazionali che hanno creato la crisi
che inevitabilmente fa morti e feriti nel piccolo capitale, e che ora anche
loro fanno la marcia reazionaria dei "40mila", sia pur
virtuale.
Sono
fabbriche come la Fiat, come l'Ilva che hanno fatto chiudere o ridimensionare
bottega alle tante ditte, dittarelle, artigiani, ma anche commercianti.
Stravolgono
coscientemente o incoscientemente la realtà, affermando che "Senza impresa
non c'è Italia", che loro, non gli operai che producono e creano
plusvalore, sarebbero le fondamenta del sistema produttivo italiano, da cui
dipendono occupazione e stabilità.
Hanno
fondamentalmente una ideologia di destra, ma vengono lisciati dai mass media
anche della sinistra.
I sindacati
confederali avallano l'idea che piccoli e medi imprenditori e lavoratori sono
nella stessa barca. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso a
proposito della manifestazione, ha detto: “Le imprese hanno ragione di
protestare perché sono in difficoltà, sono moltissime e rappresentano quasi un
quarto del nostro sistema produttivo", Bonanni della Cisl ha affermato più
chiaramente: "Nei prossimi giorni ci mobiliteremo anche noi, perchè
lavoratori e imprese hanno oggi gli stessi problemi".
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