giovedì 27 febbraio 2014

4 febbraio: I precari della scuola in assemblea nazionale decidono un piano di mobilitazione fino a una manifestazione nazionale

Il 19 Gennaio si è svolta a Roma un'assemblea di lavoratori precari dellascuola molto partecipata: erano presenti, oltre a varie realtà romane,rappresentanze sia docenti che personale ATA di Ravenna, Napoli, Milano,Modena, Bologna, Firenze, Cosenza, Latina, Torino, Palermo, Bari. Tra idocenti, oltre ai precari storici delle graduatorie, c'erano ineo-abilitati o abilitandi di TFA e PAS.
Negli interventi tutti hanno lucidamente analizzato il dato della sostanziale *continuità nelle politiche scolastiche dai governi Berlusconia quello Letta*. Tale continuità si esplica nel considerare l'istruzione
pubblica come un settore sul quale tagliare. Ciò viene attuato da un lato attraverso *l'impoverimento della formazione offerta agli studenti di ogniordine e grado, dall'altro nell'esperire ogni via di ulteriore
precarizzazione del lavoro nella scuola e nella diminuzione dei diritti contrattuali dei lavoratori non precari. Si è arrivati allo scippo vero eproprio: ai precari è negato sia il godimento del diritto alle ferie, sia
il loro pagamento; senza contare che lo stipendio dei supplenti arriva sempre con molti mesi di ritardo.*
Lo dimostrano inoltre i progetti di taglio indiscriminato della durata dei cicli scolastici, la riduzione del sostegno offerto agli alunni con maggiori difficoltà attraverso i BES, la volontà di valutare per ridurre le
risorse attraverso l'INVALSI, il rifiuto di ogni Ministro del MIUR succeduto alla Gelmini di ritirarne i tagli e la disastrosa riforma dei cicli superiori. ... l'Italia riesce ad andare addirittura
oltre le pesanti politiche di tagli e privatizzazioni portate avanti da Commissione Europea. *Continua, in forme diverse, a fare abilitare nuovi insegnanti senza preoccuparsi delle reali possibilità lavorative, ma solo
di quanto questi meccanismi contribuiscano a finanziare enti formativi pubblici e privati; bandisce concorsi che si rivelano del tutto fallimentari e ne minaccia altri, con 200.000 persone ultra-formate già
presenti nelle graduatorie. Questo al fine della propaganda e della divisione dei precari*, una logica completamente rigettata dai presenti inassemblea.
Di fronte a una tale situazione i precari hanno rilanciato già *dal prossimo febbraio un piano di mobilitazioni* 
 *sit in e presididavanti al MEF (per Roma) e alle sedi degli organismi europei, azioni di contestazione davanti alle sedi del PD, principale partito di governo. *
Per il periodo prossimo, sono state decise *due iniziative nazionali*. La prima è il *"giorno della dignità precaria": il 21 marzo* i precarichiederanno tutti un giorno di quelle ferie di cui è stato loro sottratto
il pagamento: emergerà sia in caso di rifiuto che di accoglimento della richiesta, il dato della assoluta necessità del lavoro dei precari per il funzionamento della scuola. Questa iniziativa dovrà preparare lo *sciopero "precario" dell'11 aprile*, a cui si chiameranno a partecipare tutto il mondo della scuola e le
altre organizzazioni. *Nel giorno dello sciopero si svolgerà a Roma una manifestazione nazionale dei lavoratori precari della scuola.* Per quanto attiene all'organizzazione, l'assemblea ha ribadito la necessità
di rilanciare un movimento di lavoratori precari autonomo e trasversale, in dialogo con la altre componenti della scuola, e che, in un'ottica inclusiva, possa essere il riferimento di tutti i lavoratori precari quale
che sia la loro provenienza.


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