Milano, protesta dei lavoratori "in catene" fuori
dall'ospedale San Raffaele: "Definiti eroi, ma ora ci vogliono
cambiare il contratto" - Il Fatto Quotidiano
LAVORO: I DELEGATI SINDACALI DEL SAN RAFFAELE SI INCATENANO CONTRO IL
CAMBIO DI CONTRATTO
Protesta dei delegati sindacali del
comparto sanitario dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Questa mattina, mercoledì 13 maggio, i rappresentanti dei lavoratori
e delle lavoratrici hanno messo in campo un flash mob fuori dalla
struttura ospedaliera per denunciare la volontà della dirigenza di
passare dal contratto pubblico a quello privato
previsto dall’AIOP, ovvero dall’Associazione Italiana Ospedalità
Privata, di cui fa parte il San Raffaele.
Un cambio contrattuale che sarebbe peggiorativo e
riguarderebbe 3.200 dipendenti. Dotati di mascherine i delegati si
sono simbolicamente incatenati le mani e hanno animato un presidio
con megafono e con uno striscione riportante le parole “Gruppo
Rotelli te lo diciamo, il contratto non lo cambiamo”.
Per questa battaglia già prima della epidemia di
Covid i lavoratori avevano animato delle proteste all’interno
dell’ospedale, con cortei interni alla struttura e con una consegna
alla dirigenza delle proprie ragioni. Senza dimenticare la dura lotta
di 8 anni fa, quando fecero 200 giorni di presidio ininterrotto fuori
dalla struttura sanitaria con azioni forti ome il blocco della
tangenziale est milanese e l’occupazione permanente del tetto
dell’ospedale da parte di due infermieri.
Abbiamo raggiunto telefonicamente
Margherita Napoletano delegata sindacale e rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza dell’ospedale San Raffaele
alla quale abbiamo chiesto di riscostruire la vertenza. Con
Margherita abbiamo parlato anche del modello sanitario lombardo e
della privatizzazione della sanità.
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