All’ex Ilva di Novi prosegue lo sciopero e i lavoratori presidiano i cancelli - Turni di blocco giorno e notte, per evitare che camion con la merce escano dallo stabilimento
NOVI LIGURE. Prosegue
lo sciopero ad oltranza dei lavoratori dell’ex Ilva di Novi,
affiancati ora anche dai colleghi di Genova. Stamattina alle 10 i
segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Salvatore
Pafundi, Anna Poggio e Alberto Pastorello, con le Rsu di fabbrica,
hanno ribadito ai lavoratori raggruppati davanti ai cancelli. la
volontà di continuare il blocco giorno e notte, per evitare che la
materia prima possa lasciare lo stabilimento.
Quindi, oltre ai cancelli dei Tir che solitamente
eseguono il carico e scarico della merce, saranno anche controllati
eventuali convogli in partenza. L’applicazione di una linea di
protesta più dura, in attesa dell’incontro tra le parti che
avverrà nella sede del Mise lunedì prossimo alla presenza del
ministro Patuanelli, è dovuta alla chiusura delle trattative da
parte della proprietà ArcelorMittal, su tutti i fronti, dopo
l’incontro in Prefettura e in quello successivo avvenuti ieri.
Ex Ilva, merce bloccata a Genova, l'azienda minaccia la cassa integrazione per tutti
Lavoratori in sciopero
a scacchiera, un'ora per reparto
Varco bloccato dalle sette di stamattina. Nella
fabbrica Arcelormittal di Genova i mezzi pesanti non entrano e non
escono. La merce è ferma, i lavoratori sono tutti in sciopero, a
singhiozzo, un'ora per ogni reparto, per protestare contro la
decisione dell'azienda di rinnovare e ampliare il ricorso alla cassa
integrazione covid, nonostante il lavoro ci sia. La situazione
davanti al cancello in zona aeroporto, al momento, è molto
tranquilla, anche perchè camion, stamattina, non se ne sono visti.
"Ieri in videoconferenza l'azienda ci ha invitato a sospendere
lo sciopero, in caso contrario hanno minacciato di mettere tutti i
mille lavoratori- annuncia il coordinatore della rsu, Armando
Palombo, in quota fiom- per noi lo sciopero è confermato, nelle
modalità consentite dalla legge e nella salvaguardia degli impianti,
che in questi anni sono stati tenuti in piedi con lo scotch e il
cartone solo grazie ai nostri sforzi. Per noi, sfida è accettata per
salvare questa fabbrica. Se l'azienda forza, noi sappiamo cosa fare.
A buon intenditor, poche parole".
All'ARCELORMITTAL
DI TARANTO grossi presidi alla Direzione AM e alla Prefettura
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