alcuni
stralci che condividiamo pienamente e facciamo appello alle nostre
realtà organizzate e tutte le forze sindacali, sociali e
politiche a sostenere e concretizzare da subito
Slai
Cobas sc CN
....la
terza assemblea telematica ha visto una forte partecipazione ed un
vivo dibattito: 5 ore di assemblea, oltre 200 partecipanti, 45
interventi, numerose organizzazioni politiche e sindacali, delegati
di base, singoli attivisti, reti sociali.....
....E' stata riconfermata l'adesione alla piattaforma unitaria di rivendicazioni immediate e politiche condivisa nella scorsa assemblea, così come rinnovato l'impegno e la volontà di costruire nei fatti il patto di unità d'azione contro padronato e governo...
.....La
famosa fase-2 per noi è qualcosa di completamente diverso rispetto
quella che sta attuando il Governo su pressione di Confindustria e
padroni, ovvero riaprire tutto indipendentemente dai rischi per la
salute e la vita dei lavoratori al fine di assecondare come prima e
più di prima la pressione e le intimidazioni dei padroni....
....Per noi la fase-2 significa anzitutto prendere atto della enorme profondità di questa doppia crisi, sanitaria ed economica. Significa prendere atto che ai piani alti della politica e dell'economia si sta progettando e organizzando un pesante peggioramento, un vero e proprio salto in giù delle condizioni di vita e di lavoro di tutti i comparti della classe lavoratrice (sui luoghi di lavoro, con la crescita della disoccupazione, accollandoci un enorme aumento del debito di stato, e restringendo di molto le libertà sindacali e politiche). Basti pensare al vergognoso dibattito mediatico circa la "regolarizzazione" a tempo dei lavoratori delle campagne oppure il silenzio assordante rispetto allo sfruttamento triplo delle donne lavoratrici e disoccupate.
.....La vertenza
in TNT- Fedex,
che in queste settimane ha visto la mobilitazione e lo sciopero di
migliaia di lavoratori in tutta la filiera e decine e decine di
camionette sgomberare i presidi operai, è un segno chiaro di come i
padroni (e i sindacati sempre più subordinati agli interessi del
profitto e integrati allo stato) intendano affrontare questa fase-2.
Nelle
assemblee precedenti abbiamo tracciato una doppia linea di
demarcazione: no
a qualsiasi forma di “patto sociale” con la classe
sfruttatrice in
nome degli interessi della nazione, cioè del
capitalismo
nazionale, quale invece è proposto da Cgil-Cisl-Uil e da tutte le
forse dell'arco costituzionale; no
a qualsiasi forma di “sovranismo” e
di avvelenamento nazionalistico dei lavoratori, per l'affermazione di
una prospettiva di unità internazionalista tra i lavoratori per
fronteggiare l'internazionale del capitale.
L'assemblea ha ribadito chiaramente che oggi non dobbiamo "evocare l'unità" ma delimitare un campo che ci consenta di iniziare a costruire un azione comune su fondamenta solide. L'assemblea ha confermato la necessità di compiere un passo in avanti:
1) Il sostegno pieno e l'impegno di tutti gli aderenti al Patto d'azione per la costruzione di un Assemblea Nazionale dei delegati e delle delegate aperto a tutti i lavoratori e le lavoratrici combattive, di tutti i settori ed indipendetemente dall'appartenenza di sigla, con l'obiettivo di affrontare e rispondere unitariamente alle necessità comuni di resistenza e di lotta che accomunano oggi i lavoratori della logistica, del settore metalmeccanico, della sanità, dell'alimentare, i proletari disoccupati, al di la di ogni particolarismo settoriale, territoriale o di categoria.
.
2) Rilanciare la mobilitazione operaia e sociale e dare vita nelle prossime settimane ad una giornata di lotta in piazza (con tutte le accortezze del caso) nella quale portare contemporaneamente nei territori, nelle città, nei paesi, nei quartieri i contenuti della nostra piattaforma, facendo il massimo sforzo per rivolgerci a quel vasto numero di lavoratori e lavoratrici, giovani precari e disoccupati, che stanno già pagando un prezzo pesantissimo per la crisi.
In
queste settimane la crisi capitalistica, esplosa con la pandemia ma
le cui radici sono ben più profonde e antecedenti al CoViD-19, si
sta già manifestando in maniera drammatica: il ritardo
nell'erogazione degli ammortizzatori sociali, le avvisaglie di
ristrutturazioni e licenziamenti su larga scala, l'insufficienza e la
parzialità delle misure a sostegno di disoccupati e dei precari
rappresentano dei chiari segnali di una possibile ed imminente
precipitazione delle tensioni sociali, di fronte alle quali si pone
l'urgenza di una risposta decisa e immediata da parte del movimento
di classe in risposta ai tentativi della destre sovraniste di
cavalcare la crisi in chiave reazionaria e xenofoba.
3) Coordinarsi a livello nazionale per rispondere unitariamente a tutte le multe, denunce e forme di repressione che si stanno scagliando contro le reti sociali, i disoccupati e i lavoratori che hanno deciso di essere responsabili verso la propria salute ma non obbedienti verso l'utilizzo politico e repressivo dello Stato di Emergenza, riappropriandosi dell'agibilità sindacale, sociale e politica nelle piazze....
3) Coordinarsi a livello nazionale per rispondere unitariamente a tutte le multe, denunce e forme di repressione che si stanno scagliando contro le reti sociali, i disoccupati e i lavoratori che hanno deciso di essere responsabili verso la propria salute ma non obbedienti verso l'utilizzo politico e repressivo dello Stato di Emergenza, riappropriandosi dell'agibilità sindacale, sociale e politica nelle piazze....
La
convergenza verso un patto d'azione ed un programma comune, è un
esigenza storica.
Rendiamola
un orizzonte possibile!
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