martedì 19 maggio 2020

PORTE CHIUSE ALLA ITL DI MILANO RIAPRONO LE FABBRICHE, I PADRONI FANNO SCIACALLAGGIO DELLA CIG COVID 19 MA GLI OPERAI CHE CHIEDONO CONTO PER LA MANCANZA DI CONTROLLI TROVANO TUTTO SBARRATO


PORTE CHIUSE ALLA ITL DI MILANO
RIAPRONO LE FABBRICHE, I PADRONI FANNO SCIACALLAGGIO DELLA CIG COVID 19
MA GLI OPERAI CHE CHIEDONO CONTO PER LA MANCANZA DI CONTROLLI TROVANO TUTTO SBARRATO
NO ALLA ‘FASE 2’ DI PADRONI E GOVERNO, LAVORO E REPRESSIONE
OPPONIAMO IL PATTO DI AZIONE








Venerdì una delegazione di operai di MASCHIO NS, si è presentata direttamente agli uffici dI ITL Milano per chiedere contro della mancanza di risposte e di controlli nonostante le numerose segnalazioni dettagliate relative all’abuso dlla Cig Covid 19 in azienda.
ITL Milano è chiusa. Non solo al pubblico, ma con le tante aziende aperte e ‘ufficialmente’ ora tutte al lavoro, NON CI SONO DISPOSIZIONI GOVERNATIVE PER LA RIAPERTURA DEI SERVIZI ISPETTIVI.
SERVIZI DI VIGILANZA SOSPESI DURANTE ‘LA PANDEMIA’ NONOSTANTE LE TANTISSIME FABBRICHE AL LAVORO, SERVIZI ANCORA CHIUSI A RIPRESA AVVENUTA.
Quanto avviene alla Maschio NS in se è elementare: in fabbrica tutti gli operai
in produzione sono usati da Maschio Ns tramite l’appalto a Busisness Service e Sky Job. Senza vincoli.
Da mesi gli operai sono in lotta per dire basta ad un appalto fittizio, rivendicare un miglioramento generale delle condizioni di lavoro e salariale. Sono in lotta contro un padrone fascista che per anni ha instaurato un clima di terrore in fabbrica, sia Grezzago che nell’impianto di Erkelenz, fondato sul precario rapporto di lavoro dell’appalto. Molti sono gli operai cacciati dalla fabbrica nel corso degli anni ‘vai via non servi più...’ molte sono le denunce individuali anche ‘risolte’ con conciliazioni tombali, intanto gli operai venivano obbligati a saltare da una macchina all’altra, a fare i propri bisogni dietro la macchina o all’esterno del capannone perché ‘non cera tempo per andare in bagno...’
Da un anno gli operai stanno lottando organizzati, con scioperi denunce ad Ats e Itl e un ricorso contro l’appalto illegittimo.
Sono state introdotte le pause prima vietate, messe in sicurezza alcune macchine e le strutture… ma l’emergenza virus ha cambiato le condizioni della lotta. Alla bella manifestazione del 22 febbraio è seguito l’abuso della Cig da parte dell’azienda, con gli operai dell’appalto lasciati a zero ore e sostituiti sugli impianti rimasti in funzione da dipendenti vari della committente, carrellisti impiegati autisti...
L’accordo di cassa integrazione non è mai stato presentato a Slai Cobas sc, nonostante le numerose richieste dei lavoratori (tutti iscritti) ma solo a Cgil Cisl Uil non presenti in azienda, ed è stato ‘secretato’.
Grazie a ciò le aziende abusano della cassa integrazione, senza controlli, per mettere gli operai in difficoltà, come avvoltoi che sguazano nella pandemia.
Le intenzioni dei padroni ancora una volta sono da manuale: vogliono portare alla fame i lavoratori e le loro famiglie, per imporre una conciliazione tombale con sindacati compiacenti che spazzi rivendicazioni sindacali e ricorsi legali.
Tra queste difficoltà la lotta non si è spenta e riprende.
Assemblee, manifestazioni e scioperi,
contro la fase2 dei padroni: lavoro senza diritti e repressione
mobilitarsi è una necessità vitale per gli operai di Maschio NS,
E’ UNA NECESSITÀ PER TUTTI GLI OPERAI.
MERCOLEDÌ ORE 16 ASSEMBLEA IN FABBRICA

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