domenica 18 ottobre 2015

17 ottobre - AIR FRANCE: un commento da Verona



[Francia] Squarciare il velo e…strappare giacche!
Scritto da Lavoratori e Lavoratrici in Lotta Verona 




Ripubblichiamo dal blog dei Lavoratori e lavoratrici di Verona in Lotta un commento sulla vertenza dell'Air France. Un articolo che parla di violenza: quella che i lavoratori subiscono ogni giorno.
Questa mattina (lendì 12 ottobre) all’alba la polizia francese è entrata nelle case di 5 lavoratori di Air France, traendoli in arresto. Lo ha fatto nel peggiore dei modi, davanti a mogli e figli, come fossero delinquenti abituali, quando in realtà sarebbe bastata una convocazione al commissariato, ed ora rischiano fino a 5 anni di carcere con l’accusa di violenza aggravata di gruppo! Sono lavoratori con un incarico duro, addetti al carico e scarico merci, colpevoli di aver strappato la giacca a chi li voleva licenziare. I mass media hanno stigmatizzato la violenza, i politici l’hanno condannata, chiedendo pene esemplari. Potremmo difenderli scrivendo che l’atto è nato dalla tensione a cui sono stati sottoposti in un momento particolare e che, appunto, la modalità con la quale sono stati messi in stato di fermo forse è un tantino esagerata, ma saremmo ipocriti a nostra volta! In realtà nessuna modalità, a nostro avviso, sarebbe stata giustificabile per il semplice motivo che la violenza arriva da un’altra parte, dal mondo padronale e politico, o meglio dal putrido coacervo che è la risultante dell’unione di queste due “caste”. La violenza arriva da chi, per aumentare i dividendi dei soci di maggioranza mette a rischio la stessa sopravvivenza di migliaia di persone togliendo loro il lavoro, la dignità e la possibilità di sostenere le loro famiglie. La violenza arriva dai governi di tutta Europa (e non solo francese) colpevoli di promulgare leggi che impediscono progressivamente di manifestare e di scioperare e, nello stesso tempo, rendono sempre più semplici i licenziamenti!

La violenza oggi è questa, veste giacca e cravatta, quegli stessi indumenti strappati ai dirigenti di Air France, come dai molti “prenditori” del nostro paese, o ancora dai banchieri di tutta Europa. Sono loro che usano violenza, quella stessa violenza svelata, paradossalmente, proprio da quei fotogrammi che hanno fatto il giro del mondo. La giacca strappata, infatti, mette a nudo ciò che sta dietro l’immagine, aprendo uno squarcio culturale paragonabile a quel vecchio slogan “Il re è nudo”. Quelle giacche strappate rappresentano l’incrinatura della sociatà dell’immagine nella quale oggi siamo immersi. Questo non può essere accettato dal potere, meglio che i violenti siano ancora considerati i migranti, vittime sacrificali immolati al mercato, colpevoli di ribellarsi alle nostre bombe e al nuovo colonialismo economico. Per tutti questi motivi la pena deve essere esmplare, nessuno deve più provare a squarciare il velo, a strappare giacche. Vale la pena ricordare che il pacchetto di maggioranza di Air France è detenuto dal governo francese e che i ministri in giacca e cravatta si sono catapultati al capezzale dei poveri dirigenti, mentre non si erano mobilitati, ovvinamente, in difesa dei posti di lavoro dei loro sudditi. E’ il terzo anno consecutivo che Air France licenzia migliaia di parsone alla volta, e questa volta tenta il colpo gobbo dichiarando 2900 licenziamenti.
Anche le parole hanno la loro importanza, e noi da anni subiamo il sorgere di una neolingua degna di “1984”, il famoso romanzo di Orwell. I licenziamenti diventano “esuberi”, i padroni “imprenditori”, e nel nostro paese chi viene lasciato incolpevolmente senza lavoro e pensione è un “esodato”.
Tutto questo non succede solo in Francia, ma in tutta Europa! E’ tempo di smettere di resistere e di passare all’offensiva; squarciare il velo, respingere la neolingua e…strappare giacche! I lavoratori di Air France, ai quali va la nostra più totale solidarietà, indicano la strada! Ribellarsi non solo è giusto, ma oggi diventa necessario!


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