martedì 20 ottobre 2015

20 ottobre - Al Tribunale di Taranto: Processo ILVA Un primo commento, cronache più dettagliate in seguito



Il processo ILVA si è aperto in un delirio confuso di avvocati e procedure, di verifiche delle notifiche, di consegna di nuove parti civili in spazi stretti e affollati in un tribunale blindato da una sorta di zona rossa presidiato da polizia e carabinieri.
Unico punto di riferimento solido i centoventi operai Ilva, lavoratori del cimitero e della Pasquinelli, proletari dei quartieri Tamburi e Paolo Sesto, familiari di operai morti in fabbrica e di morti di tumore sul territorio, che hanno invaso il tribunale,contestato le transenne di accesso della polizia e animato il presidio ora pieno , ora semivuoto perchè tutti dentro il tribunale.
Dal presidio esterno Slai Cobas e Rete hannno incessantemente denunciato con parole dure e precise  i padroni assassini, i loro complici faccendieri funzionari e enti di controllo, istituzioni e politici come vendola,stefano, che non si sono presentati, i grandi assenti complici di morti e distruzione sindacalisti confederali con forte consenso dei cittadini presenti o che passavano.
Il presidio ha affermato che non saranno accettate più zone rosse, che tutti possono e devono partecipare, perchè vogliamo un processo popolare, vogliamo giustizia e risarcimenti, consapevoli che l’unica giustizia è quella proletaria e che non sarà un processo che ci salverà, ma una mobilitazione operaia e popolare che spazzi via il sistema del capitale di cui fanno parte la famiglia  Riva e complici.
Un segnale forte e chiaro un appello alla partecipazione e alla mobilitazione a Taranto come in tutto il paese.
Alle 11 l’udienza si è conclusa con un rinvio al 1 dicembre non più nel tribunale ma addirittura in una caserma dell’aeronautica, che dobbiamo riempire.
Il presidio non si è invece concluso, si è trasferito in folta delegazione alla portineria A dell’Ilva alle 14 e alle 15
- se la montagna non va da maometto, maometto va alla montagna - ed è andata benissimo.
Molti operai in entrata e uscita hanno ascoltato i comizi volanti di operai della Rete Nazionale e di attivisti di fabbrica dello Slai Cobas.
Il processo è entrato in fabbrica, la lotta di lunga durata dentro e fuori i tribunali è cominciata e non si fermerà.

Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
Rete Nazionale per la Sicurezza e Salute sui posti di Lavoro e sul Territorio
347-5301704
20 ottobre 2015

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