Marcegaglia:
scade cig, operai sul tetto del capannone
TARANTO – Quattro lavoratori cassintegrati della Marcegaglia Builtech, che ha dismesso due anni fa il sito di Taranto, sono saliti per protesta sui tetti dei capannoni dell’ex struttura della Belleli sulla strada provinciale 48. Gli operai non intravedono spiragli nella loro vertenza, mentre il 15 novembre scadrà la cassa integrazione per cessata attività. In tutto sono 84 gli operai interessati.
Il vertice che si è svolto oggi al ministero dello Sviluppo economico non è stato risolutivo. Inizialmente erano otto i lavoratori saliti sui tetti, ma quattro di essi sono scesi grazie all’opera di persuasione dei vigili del fuoco e dei sindacati. Nel 2013, quando Marcegaglia decise di chiudere lo stabilimento tarantino (che produceva pannelli e coperture per il fotovoltaico) e tutti i lavoratori vennero posti in cassa integrazione a zero ore, iniziò un percorso presso i vari ministeri con l’intento di trovare un nuovo soggetto industriale che potesse reindustrializzare il sito tarantino con il conseguente riassorbimento di tutte le maestranze.
TARANTO – Quattro lavoratori cassintegrati della Marcegaglia Builtech, che ha dismesso due anni fa il sito di Taranto, sono saliti per protesta sui tetti dei capannoni dell’ex struttura della Belleli sulla strada provinciale 48. Gli operai non intravedono spiragli nella loro vertenza, mentre il 15 novembre scadrà la cassa integrazione per cessata attività. In tutto sono 84 gli operai interessati.
Il vertice che si è svolto oggi al ministero dello Sviluppo economico non è stato risolutivo. Inizialmente erano otto i lavoratori saliti sui tetti, ma quattro di essi sono scesi grazie all’opera di persuasione dei vigili del fuoco e dei sindacati. Nel 2013, quando Marcegaglia decise di chiudere lo stabilimento tarantino (che produceva pannelli e coperture per il fotovoltaico) e tutti i lavoratori vennero posti in cassa integrazione a zero ore, iniziò un percorso presso i vari ministeri con l’intento di trovare un nuovo soggetto industriale che potesse reindustrializzare il sito tarantino con il conseguente riassorbimento di tutte le maestranze.
L’unica
azienda che aveva mostrato interesse, la Otlec di Torino (specializzata nel
settore metalmeccanico nella produzione di cogeneratori e bruciatori) ha poi
rinunciato all’investimento.
"I capannoni – ha spiegato Piero Berrettini della Fim Cisl - sono scivolosi per l’umidità. La pericolosità è enorme. Chiediamo ai lavoratori di scendere e continueremo la protesta con altre forme. Con l’incontro di oggi, quanto meno abbiamo ottenuto l’inserimento di Marcegaglia nell’area di sistema crisi industriale che il governo ha dichiarato per Taranto. Non si può, peraltro, fare una legge per salvare l’occupazione ma che non dia gli ammortizzatori per proseguire i piani industriali".
"I capannoni – ha spiegato Piero Berrettini della Fim Cisl - sono scivolosi per l’umidità. La pericolosità è enorme. Chiediamo ai lavoratori di scendere e continueremo la protesta con altre forme. Con l’incontro di oggi, quanto meno abbiamo ottenuto l’inserimento di Marcegaglia nell’area di sistema crisi industriale che il governo ha dichiarato per Taranto. Non si può, peraltro, fare una legge per salvare l’occupazione ma che non dia gli ammortizzatori per proseguire i piani industriali".
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