giovedì 17 marzo 2016

16 marzo - per i morti di amianto (Rete Nazionale Sicurezza sui luoghi di lavoro e territori)



Una rosa gialla e rossa
Si chiamerà “Eos”: per ogni pianta venduta un euro sarà destinato alla ricerca di una medicina per guarire dal mesotelioma, il cancro causato dall’amianto


I familiari delle vittime dell’amianto durante una delle tante udienze del processo Eternit a Torino    

12/03/2016
silvana mossanoCASALE MONFERRATO
L’unica cosa che ancora non si conosce è il profumo. Per il resto si sa tutto della nuova rosa che uno tra i maggiori e più stimati florovivaisti al mondo, l’azienda Barni di Pistoia, ha creato intitolandola alle vittime dell’amianto. L’idea nasce da Casale, ma abbraccia tutto il mondo perchè, purtroppo, il mal d’amianto è, ancora, una piaga universale. Il produttore di calibro internazionale ha quindi accolto la proposta di un grande appassionato di rose, Agostino Giusto di Coniolo, il Comune monferrino alle porte di Casale che, negli anni, è diventato il “paese dei fiori” per antonomasia. E che si è “sposato” con Pistoia che ha un’identica e ancor più antica vocazione. 


I vivai Barni Rose, pistoiesi appunto, hanno accolto l’invito e hanno inventato la nuova rosa. Che cosa già si sà Il nome: “Eos”, parola greca che significa aurora. Aurora intesa come giorno nuovo che nasce per sconfiggere la morte, come speranza di giorni liberati dall’amianto e dai suoi strascichi funesti. Le sfumature: la rosa Eos è gialla e rossa; dicono sia casuale, comunque il caso ha voluto proprio che i petali si tingessero dei colori storici della città di Casale. L’intitolazione: Eos è dedicata alle vittime dell’amianto, quelle di Casale e quelle di ogni parte del pianeta che la polvere ancora si inghiotte. La finalità: per ogni pianta di rosa Eos che sarà venduta, un euro sarà destinato alla ricerca di una medicina per guarire dal mesotelioma, che è appunto il cancro causato dall’amianto. 

La prima rosa Eos sarà piantata il 28 aprile, Giornata mondiale per le vittime dell’amianto, nel Parco Eternot, che sta sorgendo al posto della vecchia fabbrica Eternit, al Ronzone, completamente demolita anni fa. Il Parco, in avanzata fase di realizzazione, sarà luogo sì di memoria (con un monumento e un museo permanente di un pezzo, specifico, di storia industriale) ma anche di vita e speranza, da inspirare nei sentieri, nelle voci dei bambini che ci andranno a giocare e nel profumo delle rose Eos, cofinanziatrici della ricerca contro il male.

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